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lunedì 30 novembre 2015
[Magla's Addicted] - L'uno e l'altro, Julio Cortazàr
Julio Cortazàr
– L’uno e l’altro
E che le resta alla fine del raccolto?
Queste due mani rugose, questa faccia
dove cova il tempo.
Dentro, ubriaco sul fondo
il rospo batte dolcemente.
Credo che conti venti, ventuno,
ventidue, ventitrè
o lunedì, martedì, mercoledì. Espediente
per dormire, però non dorme.
Fuori c’è vita dappertutto,
e le banderuole girano e le nuvole.
E’ triste essere così solo in questo insieme, questa nobiltà
La morte la preferisce, e la poesia
le tesse già corone. Però è triste
non essere anche questo foglio di carta, queste parole,
tutto ciò che circondandolo lo isola,
e lo definisce,
tutto quello che nel mondo lo condanna
a essere testimone ed alla fine – quando, già pronto -
bestia oscura di un’ascia trasparente.(a cura di Pino Prete)
venerdì 27 novembre 2015
[Magla's addicted] - Le 58 poesie d'amore di Guevara - poesie n. 6 e 7
Le 58 poesie d'amore di Guevara 6 e 7 poesia
..Ernesto "Che" Guevara
Icaro
Icaro Ora che vuoi andare, sale forte il desidero di lasciartelo fare. Ora che cerchi di volare che scruti nel cielo, la libertà non ti potrò negare. Ora che non son più io la tua quercia antica e tu più non sei il mio piccolo passero, il tuo desiderio non lo dovrò contrastare io. Con ali di cera, svolazzerai sul mondo del nulla, mentre io laborioso affonderò sempre più giù le mie grandi radici, lì,tra la dura roccia . E quando il caldo sole dell'illusione sgloglierà le tue fragili ali e quando sfatta cercherai riposo, frescura, il mio fogliame sarà diventato così fitto da proteggere il tronco tutto da negare con forza -inutili ritorni-Illusione
Illusione Non fu il vento forte ad abbattere la quercia antica, furono solo le stanche radici ed il peso degli anni che lo mutarono in ceppi arsi e sottomessi nel “domestico camino” . Non furono quegli occhi tristi a sconvolgere l’ordine delle cose, fu l’anima troppo annoiata che elaborò un amore variopinto che si collocò impetuoso nella zona d’ombra che cresceva disattesa tra la consuetudine e la falsa ricerca della felicità, quello spazio indefinito -chiamato illusione-(a cura di Pino Prete)
giovedì 26 novembre 2015
[Magla's Addicted] - poesia di Szymborska
Wislawa Szymborska
– Poesia
Siamo arrivati al punto che siedo ai piedi di un albero Sul corso del fiume un mattino assolato. È un evento futile che non entrerà nella storia. Non è una battaglia o un patto, per cui le ragioni si esaminano, né un tirannicidio degno di memoria. Eppure siedo al fiume, di fatto. E se sto qui, devo essere uscita da qualche parte ancora prima in molti altri posti devo essere stata, proprio come i conquistatori di terre, prima di salire a bordo. L’attimo fugace persino ha un fervido passato: il suo venerdi avanti il sabato, il suo maggio prima di giugno. Ha i suoi orizzonti altrettanto reali del binocolo d’un capitano. Quest’albero è un pioppo radicato da anni. Il fiume è il Raba che scorre non certo da oggi. Un sentiero non dell’altro ieri battuto fra i cespugli. Il vento, per spazzare via le nuvole, qui deve avercele prima sospinte. E malgrado d’intorno non accade niente di Grande il mondo non è per questo piu povero di particolari motivato peggio, meno preciso di quando se ne impadronivano i popoli in migrazione. Il silenzio non accompagna solo un segreto complotto né il corteo delle ragioni solo un’incoronazione, sanno essere tondi non solo gli inaggirabili anniversari delle rivolte ma pure gli aggirabili ciottoli tutt’intorno alla sponda. Il ricamo delle circostanze è fitto e intricato. Il punto a formica sull’erba. L’ordito dell’onda, in cui s’infila uno stecco. È andata cosi, che sto qui a guardare. Davanti a me una bianca farfalla sbatte nell’aria ali, che solo ad essa appartengono E mi vola sulla mano un’ombra, non un’altra, non chiunque, ma proprio la sua. Ad una simile vista m’abbandona ogni volta la certezza che quel che è importante lo sia più di ciò che non lo è affatto.
(a cura di Pino Prete)
mercoledì 25 novembre 2015
[Magla's Addicted] - Il tuo nome è il sapore del melograno, poesia di Julio Cortazàr
Julio Cortazàr
– Il tuo nome è il sapore del melograno
-
Sei la benvenuta, la pietra originale dell’allegria, la danza assorta della statua che gli uccelli sentono e disperdono.
Quando nella sua coscia rossa i denti si slacciano al primo mezzogiorno della terra, fare il tuo nome è il sapore della melagranata.
Il tuo cuore inventa le mappe colorate, nei tuoi occhi si hamacano i globi della domenica, e quando sei in me, la notte si apre il petto, il sangue delle stelle cala fino ai tuoi capelli, al tuo nome, alla tua violenza.
Questa infinita sete, berti, disseccarti, cisterna di allegria, sperpero del grido che le labbra annegano in delirio.
Chi inventò il futuro, la sua macchina di sale, la sua rosa vuota. Questa pelle delle palpebre mi separa dal mondo però tu stai in lui, e più dentro vivi.
(a cura di Pino Prete)
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martedì 24 novembre 2015
[Letture/I suggerimenti di Magla] - Tumblr: un oceano di frasi, aforismi, emozioni...
I social network sono fonte di ispirazione e creatività e proprio la creatività, che nasce dalla mente degli utenti che animano quei luoghi, genera immagini e messaggi pieni di intensità.
In questo spazio ognuno è libero di esprimersi secondo il proprio estro artistico e così, girovagando in rete, abbiamo trovato molte cose interessanti.
La breve galleria di frasi e immagini che oggi vi proponiamo è tratta da Tumblr, il sito dedicato a chi vuole lasciare un pensiero, un'idea o semplicemente condividere le proprie emozioni...
Che ne pensate? Non siamo tutti un po' artisti? :-D
[Magla's Addicted] - Il vento racconta alle foglie, Santina Gullotto
IL VENTO RACCONTA ALLE FOGLIE
Santina Gullotto
Il vento sussurrando alle foglie… Racconta una storia crudele, le foglie rispondono al vento promettendo di consolare, quel grande cuore, ch’è col suo stanco sperare, riesce ancora ad amare… L’ulivo conosce la storia, di chi soffre senza rancore, di chi non smette mai di lottare, per tornare ancora a dare...
E, dona ogni pezzo di cuore e dona ogni goccia d’amore, e come il vento, riesce a parlare, solo a chi sa ascoltare… Solo le foglie ascoltano il vento, comprendendo il suo grande stupore, nel vedere soffrire ogni giorno, chi la vita l’ha spesa per amore, di chi per niente egoista nel dare se stessa ritrova, il senso di una vita vissuta nell’amore e nella purezza, di sentimenti veri e sinceri, che nessuno forse mai capirà.
(a cura di Pino Prete)
lunedì 23 novembre 2015
[Letti per voi] - Una normale strana vita di Arianna Berna
Care e cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo profondo e impegnato.
Lo ha scritto una giovane autrice self, Arianna Berna, e tratta il tema attuale della violenza sulle donne.
Ecco a voi “Una normale strana vita”…

titolo: “Una normale strana vita” – autore: arianna berna – genere: narrativa – anno: 2014 – formato 12×18 – 160 pp. – Isbn: 9788891055163 – prezzo: 13.50 euro – acquistalo qui
La trama
Bianca prima s’illude e perdona le bugie del suo uomo, poi subisce e non reagisce quando questi le usa violenza. Tenta di giustificarlo per quel gesto impossibile da comprendere, per una donna innamorata che si affida al proprio partner per riceverne amore.
Così Bianca, per troppo amore, viene trascinata nell’orrore di violenza e nella spirale di oppressione psicologica che l’uomo della sua vita le impone. Ma poi arriva il momento speciale di consapevolezza, duro crudo e doloroso, il momento in cui Bianca capisce davvero che deve assolutamente cambiare la sua vita e che è arrivato il momento per farlo. Così parte e ritrova se stessa, si ricostruisce pezzo per pezzo, illusione dopo dolore, dolore dopo amarezza, amarezza dopo consapevolezza. E quando riesce a rompere queste catene, al culmine della sofferenza, la sua vita cambia e il futuro nuovo e diverso – faticosamente raggiunto e fortemente voluto – arriva.
Bianca prima s’illude e perdona le bugie del suo uomo, poi subisce e non reagisce quando questi le usa violenza. Tenta di giustificarlo per quel gesto impossibile da comprendere, per una donna innamorata che si affida al proprio partner per riceverne amore.
” L’unica certezza è che lo desidero forse di più di tutte le altre volte. Lo desidero perché credevo di averlo perso e invece è qui, non importa se mi sta facendo male, ho bisogno di sapere che va tutto bene e che siamo ancora un noi. Mi basta averlo qui per cancellare i dubbi e le perplessità, per il resto troveremo una soluzione, magari qualche balla me l’avrà raccontata, ma alla fine non può fare a meno di me. Gli sono entrata nel sangue come lui a me.”
Così Bianca, per troppo amore, viene trascinata nell’orrore di violenza e nella spirale di oppressione psicologica che l’uomo della sua vita le impone. Ma poi arriva il momento speciale di consapevolezza, duro crudo e doloroso, il momento in cui Bianca capisce davvero che deve assolutamente cambiare la sua vita e che è arrivato il momento per farlo. Così parte e ritrova se stessa, si ricostruisce pezzo per pezzo, illusione dopo dolore, dolore dopo amarezza, amarezza dopo consapevolezza. E quando riesce a rompere queste catene, al culmine della sofferenza, la sua vita cambia e il futuro nuovo e diverso – faticosamente raggiunto e fortemente voluto – arriva.
La mia recensione
Lo stile narrativo è “in prima persona, tecnica di solito difficile da gestire, ma che qui trova un’applicazione coerente, coordinata e lineare, tanto che la narrazione diventa l’ascoltare il racconto di una amica come se fosse accanto a noi in ogni momento. Trama e temi importanti ben incastonati nell’evolvere della narrazione rendono la lettura interessante.” (dal commento di Stefano, tratto dal sito de ilmiolibro.it)
Scrive Lorenza Carli nella sua recensione al libro: “Non esiste amore senza rispetto. Bianca ha bisogno di raccontarsi per esorcizzare i suoi demoni. Ha capito che per conquistare la serenità è necessario passare attraverso il baratro, guardare in faccia la paura, il dolore. Bianca è una donna che ha convissuto con un’ossessione e l’ha scambiata per amore. In nome di questa strana specie di amore ha subito tradimenti e umiliazioni di ogni genere e, come molte donne, ha sempre giustificato, capito, scusato, difeso, perdonato. E’ una storia attuale, che ormai tutte le donne dovrebbero conoscere bene, ma chi ne è vittima sa che ribellarsi è difficilissimo. Il nostro aguzzino è travestito da principe azzurro, o viceversa e troppo spesso una donna maltrattata resta invischiata in questa odiosa tela di ragno mascherata da sentimento. Per fortuna esistono le amiche, almeno in questa storia, esiste la zia Agostina, una sorta di vice madre. E per fortuna che c’è la Grecia: una vacanza con le amiche, ritrovarsi, godere delle piccole cose di ogni giorno, riconquistare un briciolo di sicurezza, sentirsi di nuovo bella, apprezzata. (…)” leggi tutto
La penna di Arianna Berna ci porta a diventar partecipi di questa storia. Così – pagina dopo pagina – ci ritroviamo nei pensieri di Bianca, soffriamo con lei precipitando nel suo inferno personale e gioiamo quando riesce a riprendersi la propria vita, vivendola da protagonista.
L’autrice affronta un tema attuale e purtroppo in crescita, della violenza sulle donne. Lo fa con uno stile puntuale e pungente, descrivendo il percorso psicologico della protagonista in modo lucido e approfondito.
Bianca è stata protagonista di un reading a Parma, insieme ad altre storie, per sostenere la lotta contro la violenza sulle donne, nell’ambito dell’evento Una Carezza rosso sangue. Due estratti del libro “Una normale strana vita” sono stati pubblicati nel libro “Una carezza rosso sangue” a scopo benefico. Per maggiori informazioni questa è la pagina dell’evento vai al sito
Il romanzo è attualmente in vendita nel circuito Feltrinelli e in ebook su Amazon.
Per acquistare il libro di Arianna Berna, leggerne le recensioni e i commenti dei lettori e poter visualizzare l’anteprima delle prime pagine andate qui
Buona lettura!
[Magla's Addicted] - Se devo vivere, Julio Cortazàr
Julio Cortazàr
– Se devo vivere
-
Se devo vivere senza di te, che sia duro e cruento,
la minestra fredda, le scarpe rotte, o che a metà dell’opulenza
si alzi il secco ramo della tosse, che latra
il tuo nome deformato, le vocali di spuma, e nelle dita
mi si incollino le lenzuola, e niente mi dia pace.
Non imparerò per questo a meglio amarti,
però sloggiato dalla felicità
saprò quanta me ne davi a volte soltanto standomi nei pressi.
Questo voglio capirlo, ma mi inganno:
sarà necessaria la brina dell’architrave
perché colui che si ripari sotto il portale comprenda
la luce della sala da pranzo, le tovaglie di latte, e l’aroma
dl pane che passa la sua mano bruna per la fessura.
Tanto lontano ormai da te
come un occhio dall’altro,
da questa avversità che assumo nascerà adesso
lo sguardo che alla fine ti meriti.(a cura di Pino Prete)
venerdì 20 novembre 2015
[Magla's Addicted] - "L'odio" poesia di Wislawa Szymborska
Wislawa Szymborska
– L’odio
Guardate com’è sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo l’odio.
Con quanta facilità supera gli ostacoli.
Come gli è facile avventarsi, agguantare.Non è come gli altri sentimenti. Insieme più vecchio e più giovane di loro. Da solo genera le cause che lo fanno nascere. Se si addormenta, non è mai di un sonno eterno. L’insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.
Religione o non religione – purché ci si inginocchi per il via. Patria o non patria – purché si scatti alla partenza. Anche la giustizia va bene all’inizio. Poi corre da solo. L’odio. L’odio. Una smorfia di estasi amorosa gli deforma il viso.
Oh, quegli altri sentimenti – malaticci e fiacchi. Da quando la fratellanza può contare sulle folle? La compassione è mai arrivata per prima al traguardo? Il dubbio quanti volenterosi trascina? Lui solo trascina, che sa il fatto suo.
Capace, sveglio, molto laborioso. Occorre dire quante canzoni ha composto? Quante pagine ha scritto nei libri di storia? Quanti tappeti umani ha disteso su quante piazze, stadi?
Diciamoci la verità: sa creare bellezza. Splendidi i suoi bagliori nella notte nera. Magnifiche le nubi degli scoppi nell’alba rosata. Innegabile è il pathos delle rovine e l’umorismo grasso della colonna che vigorosa le sovrasta.
È un maestro del contrasto tra fracasso e silenzio, tra sangue rosso e neve bianca. E soprattutto non lo annoia mai il motivo del lindo carnefice Sopra la vittima insozzata.
In ogni istante è pronto a nuovi compiti. Se deve aspettare, aspetterà. Lo dicono cieco. Cieco? Ha la vista acuta del cecchino e guarda risoluto al futuro – lui solo.
(a cura di Pino Prete)
giovedì 19 novembre 2015
[Magla's addicted] - Le 58 poesie d'amore di Guevara - poesia n. 5
Le 58 poesie d'amore di Guevara 5 poesia
..Ernesto "Che" Guevara
Ricordo
Ricordo Nella tua fragilità mi sono rispecchiato, in quella forza apparente ho scovato radici comuni. In quel modo di mostrarti ho riconosciuto il bisogno di attenzioni, la richiesta d'amore -e mi sono perso- Le paure, come cani rabbiosi, ti braccavano e tu per sfuggire ai "morsi", come una principessa, ti rinchiudesti nella torre antica. Ed io, cavaliere scalcinato, senza più gloria e ne armi, tra rovine, giacigli di paglia t'inseguii nella nebbia -e ci siamo persi- In quel destino asincrono appena accarezzato, in quella carne privata del sangue suo, sopravvisse eterna -l'essenza della tua assenza -(a cura di Pino Prete)
mercoledì 18 novembre 2015
[Letti per voi] - Coriandoli di Martina Semilia
Titolo: Coriandoli – Autore: Martina Semilia – Editore: Arpeggio Libero
genere: racconti brevi – anno: 2015 – pagine: 80 – prezzo: 8 euro – acquistalo qui
Dalla IV di copertina
E in fondo cosa siamo noi se non
piccoli coriandoli. Ognuno ha il suo colore, la sua forma, ognuno è
diverso dall’altro, e tutti proveniamo dallo stesso ammasso di
cellulosa.
Eppure, in ognuna di quelle confezioni
di “allegria in busta” vi sono coppie di coriandoli che la lama non ha
diviso, e sono rimasti insieme, uniti da quella fibra più spessa, ma
così fragile.
Sapevo che quella ero si io, ma quello non era mio marito, era Enzo.
Fortunatamente però quella mattina la
lama aveva diviso anche noi, coriandoli erroneamente uniti, lasciandoci
librare nell’aria, sfiorandoci ancora un’ultima volta per poi posarci al
suolo definitivamente.”
Classe ’91. Mamma a tempo pieno, studentessa in Scienze dalla
Comunicazione all’Università di Verona, apprendista graphic designer. Ha
sempre mille progetti per la testa che spaziano dal cinema
all’imprenditoria; la scrittura è uno di questi che pratica con passione
fin dalle scuole medie.
Scrivere per lei è un bisogno fisiologico, un prurito alle mani, uno sfogo per una mente fin troppo sognatrice.
L’Autrice
Martina Semilia
Classe ’91. Mamma a tempo pieno, studentessa in Scienze dalla
Comunicazione all’Università di Verona, apprendista graphic designer. Ha
sempre mille progetti per la testa che spaziano dal cinema
all’imprenditoria; la scrittura è uno di questi che pratica con passione
fin dalle scuole medie.Scrivere per lei è un bisogno fisiologico, un prurito alle mani, uno sfogo per una mente fin troppo sognatrice.
La mia recensione
Coriandoli è
la prima prova d’autrice di Martina Semilia, giovane scrittrice
viterbese. Una raccolta di racconti brevi, edita dalla casa editrice
Arpeggio Libero di Lodi.
Racconti che
sono coriandoli d’esistenza. Anima, vite, uomini, donne, paure,
pensieri, scelte, ecco cosa troviamo in questa breve antologia: coriandoli sparsi di vita, pensieri, attimi cristallizzati di varia umanità.
Per la
maggior parte di queste storie il lettore s’introduce in un viaggio
breve, un’immersione in flash di vita a volte così rapidi che si
consumano nel tempo di un pensiero. Invece, per il racconto che dà il
titolo all’intera raccolta, Coriandoli, possiamo fare assieme
ai personaggi un percorso più lungo e lento; scoprire un tratto
d’esistenza più ampio e articolato e una storia complessa, piena di
sfaccettature.
I temi
affrontati sono quelli esistenziali: la necessità di una scelta, l’agire
impulsivo che provoca poi rimpianti, le paure, la scoperta dell’amore,
la prevaricazione violenta che sfocia in uno stupro di gruppo, la
difficoltà nel vivere che subisce scelte convenzionali, l’adolescenza
con i suoi tumulti interiori, la vita adulta con i suoi compromessi
graffiati e subiti, l’emarginazione del diverso.
L’autrice
riesce a rendere vivide immagini di esistenze scomposte e variegate,
dando a tutti i personaggi una tridimensionalità psicologica forte ed
efficace, dove i lettori possono identificarsi.
I raccolti inseriti nel volume sono i seguenti: “Addii”,
“Coriandoli”, “Improvvisazione”, “Friends?”, “Nel nostro giardino ti
incontrai”, “Cronaca privilegiata”, “Profumo”, “Violenza”, “Non
cercarmi”, “Perdonami”, “Ricordi”, “Una notte di pazzia”.
Fra tutti quelli che ho apprezzato maggiormente e che voglio segnalarvi sono:
CORIANDOLI, per la profonda caratterizzazione dei personaggi;
NEL NOSTRO GIARDINO TI INCONTRAI, per la delicatezza quasi commovente con cui l’Autrice affronta un tema così importante;
VIOLENZA, per la crudezza con la quale coinvolge il lettore nei panni della vittima impotente di uno stupro;
IMPROVVISAZIONE, per amaro fotogramma di una realtà che troppo spesso brucia i sogni;
RICORDI, per la dolorosa drammaticità della storia.
Infine, ecco a voi due brevi stralci, per comprendere lo stile di questa brava autrice…
Lei è entrata bruscamente nella mia vita e con pochi e semplici gesti si è è accaparrata tutta la mia riconoscenza e tutta la mia ammirazione, è diventata la mia maestra di vita e sì, in un certo senso una sorella maggiore; mi ha insegnato a guardare oltre di come le cose ci appaiono, mi ha aiutato a trovare un ideale e mi ha insegnato a combattere per esso…. [Friends?]
****
I ricordi si fanno spazio davanti ai miei occhi oscurando la visione del mare, si impongono, vogliono farmi soffrire e gioire un’ultima volta, e allora chiudo gli occhi e mi lascio in loro balia…Un sorriso…Un flebile sorriso mi appare,So già a chi appartiene e anche sul mio volto le labbra si increspano debolmente.La visione si allarga. I suoi occhi.Sento come una mano stringermi il cuore e un’altra la gola con tutta la loro forza, il mio corpo tremare.Mi hanno sempre scosso quegli occhi.Io riapro i miei incapace di resistere. [Ricordi]
Un
libro adatto a tutti per i temi trattati. Un libro perfetto per chi ama
le antologie di racconti brevi. Un libro che consiglio!
[Magla's Addicted] - "Nulla due volte accade né accadrà", Wislawa Szymborska
Wislawa Szymborska
– Nulla due volte accade nè accadrà
-
Nulla due volte accade né accadrà. Per tal ragione si nasce senza esperienza, si muore senza assuefazione.
Anche agli alunni più ottusi della scuola del pianeta di ripeter non è dato le stagioni del passato.
Non c’è giorno che ritorni, non due notti uguali uguali, né due baci somiglianti, né due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome qualcuno ha pronunciato, mi è parso che una rosa sbocciasse sul selciato.
Oggi, che stiamo insieme, ho rivolto gli occhi altrove. Una rosa? Ma cos’è? Forse pietra, o forse fiore?
Perché tu, malvagia ora, dài paura e incertezza? Ci sei – perciò devi passare. Passerai – e qui sta la bellezza.
Cercheremo un’armonia, sorridenti tra le braccia, anche se siamo diversi come due gocce d’acqua.
(a cura di Pino Prete)
martedì 17 novembre 2015
[Novità] - Nuvole che corrono di Santina Gullotto
Ciao cari amici e care amiche,
uscirà in questi giorni fresco di stampa l'ultima opera letteraria della scrittrice poetessa SANTINA GULLOTTO un romanzo dal titolo NUVOLE CHE CORRONO
Conosco bene SANTINA Gullotto una cara amica sincera olte che amministratrice del mio gruppo di poeie nel mondo della poesia,molto scrupolosa attenta gentile, ma non voglio oannarla troppo preferisco parlare della sua ultima opera letteraria
Miei cari questi sono passaggi estrapolati quà e la mentre sfoglio pagina dopo pagina la brutta copia del romanzo, non riesco a sospendere la lettura sono gia alla settima sigaretta di là i miei mi chiamano la tavola è pronta i piatti sono a tavola debbo obbedire, finisco di scrivere in fretta vi avviserò quando vedrà la luce quando finalmenteè nelle librerie esposto in vetrina,è un bel romanzo a me piace molto e credo che anche voi leggendolo ne sarete entusiasti un abbraccio,
uscirà in questi giorni fresco di stampa l'ultima opera letteraria della scrittrice poetessa SANTINA GULLOTTO un romanzo dal titolo NUVOLE CHE CORRONO
Conosco bene SANTINA Gullotto una cara amica sincera olte che amministratrice del mio gruppo di poeie nel mondo della poesia,molto scrupolosa attenta gentile, ma non voglio oannarla troppo preferisco parlare della sua ultima opera letteraria
La vita materiale e psicologica è minacciata da uno dei più difficili periodi, penso di tutta la storia dell'umanità, quando tutto stava sembrando andare verso un periodo di benessere economico
Come un mostro avido di sangue, pronto a dilaniare corpi debuli, il cancro miete vittime, senza porsi limiti di età o di società
Che se ne fà l'uomo, nell'avere tutto, se il mostro è lì in agguato come un tarlo ad adpettare l'occasione di scavare come nel legno della guercia anche se secolare, ogni lobo del cervello fino a farlo sbriciolare
Il silenzio rotto, dal suono rilassante della cascatella dell'acquario, concilia la mente con il cuore; ogni tnto il labile scroscio viene sopraffatto dal rombo del motore di qualche auto che passa
Ancora qui,nel vano rilassarsi della mente, il senso inevitabile di disgusto e di sgomento, una sensazione che sa di voltastomaco imminente, non è solo il dolore fiico a spossarti a portarti sempre più giù di ogni cosa
Rispetto? Nemmeno per la vita, ferita dalla malattia, come quel mostro in aggato a dilaniare la sua preda
Il cielo terso, l'azzurro profondo, distesa sull'erba io guardo rapita, in una giornata di primavera, le nuvole che sembrano fuggire e cambiare forma nel giro di un secondo
chi si trovava da quelle parti, con il rispetto dovuto per le coltivazioni, poteva fermarsi per trascorrere le giornate all'aperto, godere dell'aria tiepida e consumare dei squisiti pranzi preparati la mattina presto, da posare sulla tovaglia adagiata per terra,
vicino al mare, seduta sulla spiaggia mentre guardo l'orizzonte che rosseggia mentre il sole se ne và e s'immerge nell'azzurro di quel mare ormai turchese
passa come sempre è un altro giorno impenitente, sono stata punita ancora una volta
Ogni tanto mi rifugio dal mio ulivo verdeggiante, quando riesco a scappare dalla vita martoriata di tutti i giorni
Miei cari questi sono passaggi estrapolati quà e la mentre sfoglio pagina dopo pagina la brutta copia del romanzo, non riesco a sospendere la lettura sono gia alla settima sigaretta di là i miei mi chiamano la tavola è pronta i piatti sono a tavola debbo obbedire, finisco di scrivere in fretta vi avviserò quando vedrà la luce quando finalmenteè nelle librerie esposto in vetrina,è un bel romanzo a me piace molto e credo che anche voi leggendolo ne sarete entusiasti un abbraccio,
Pino Prete
[Novità] - Il Ballet of Moscow a Verona con Lo Schiaccianoci ed Il lago dei cigni
Il corpo di ballo di Mosca (Ballet of Moscow) porta in scena, al Teatro Nuovo di Verona, due titoli della fortunata trilogia di balletti Cajkovskijani.: "Lo Schiaccianoci", il 25 dicembre e "Il lago dei cigni", il primo gennaio.
Lo Schiaccianoci, ispirato al racconto di Hoffamann, ripreso però nella versione meno inquietante di Alexandre Dumas padre, viene reso più fiabesco dal coreografo Petipa e dal compositore ?ajkovskij, dando rilievo all'aspetto dell'innocenza infantile.
Il balletto, ambientato durante la notte della vigilia di Natale, è suddiviso in due atti che narrano la storia di Clara, la quale riceve dal signor Drosselmeyer uno schiaccianoci a forma di soldatino, rotto per invidia dal fratellino Fritz. La festa finisce e Clara, coricatasi a letto, abbraccia il suo soldatino e comincia sognare. Tutto prende vita. Oltre all'albero di Natale e ai giochi, sopraggiunge però anche una miriade di topi che tenta di sottrarle lo schiaccianoci che subito si anima e partecipa alla battaglia. Clara scaglia una ciabatta contro il Re Topo e salva così il suo schiaccianoci che si trasforma in principe. I due giovani entrano nel Regno dei Dolci, dove al Palazzo li riceve la Fata Confetto, che si fa raccontare dallo schiaccianoci tutte le sue avventure, e di come ha vinto la battaglia col Re Topo. Subito dopo tutto il Palazzo si esibisce in una serie di balli che compongono il Divertissement, una suite di danze popolari che rendono famoso il balletto e culminano nel celebre Valzer dei Fiori, terminato il quale il Principe e la Fata Confetto si esibiscono nel grand Pas de deux, un adagio appassionato.
Il balletto e il sogno si concludono con un ultimo Valzer e, una volta svegliata, Clara ripensa alla fantastica avventura, abbracciando il suo schiaccianoci.
La musica ricca e poliedrica di ?ajkovskij viene arricchita dal debutto della Celesta, strumento dal suono dolce e e purissimo che enfatizza il carattere magico della danza della Fata Confetto.
La dimensione del sogno e della magia prende vita ne "Lo Schiaccianoci", il classico balletto natalizio, un viaggio onirico in un'atmosfera fatata.
Il primo gennaio, invece, andrà in scena l'icona del balletto classico: "Il lago dei cigni".
Lo spettacolo desta ancor oggi un particolare fascino grazie alla musica struggente e all'atmosfera lunare che accompagna l'apparizione di Odette, per il doppio ruolo di Odette-Odile, cigno bianco e cigno nero, emblema dell'eterna lotta fra il Bene e il Male.
La trama, decisamente romantica, racconta la storia della principessa Odette che un perfido sortilegio del malefico mago Rothbart, a cui la principessa ha negato il suo amore, costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. La maledizione potrà essere sconfitta soltanto da un giuramento d'amore. Il principe Sigfrid si imbatte nottetempo di Odette, se ne innamora e promette di salvarla. Ad una festa nella reggia di Sigfrid il mago presenta sua figlia, Odile, che ha assunto le sembianze di Odette al principe che, convinto di trovarsi al cospetto della sua amata, le giura eterno amore. A quel punto Il mago rivela la vera identità della fanciulla e Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfrid, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto a rompere l'incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici.
25 dicembre 2015, ore 21, Teatro Nuovo, "Lo Schiaccianoci"
1 gennaio 2016, ore 21, Teatro Nuovo, "Il lago dei cigni"
Prevendita botteghino Teatro Nuovo Tel 0458006100
Infoline: 3341891173
www.moscowballet.eu
Biglietti online: www.geticket.it
Sara Rassech
[Magla's Addicted] - Il futuro, Julio Cortazàr
Julio Cortazàr
– Il futuro
E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il “tutto completo” delle sotterranee,
nei libri prestati e nell’arrivederci a domani.Nei miei sogni non ci sarai, nel destino originale delle parole, nè ci sarai in un numero di telefono o nel colore di un paio di guanti, di una blusa. Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te, e non per te comprerò dolci, all’angolo della strada mi fermerò, a quell’angolo a cui non svolterai, e dirò le parole che si dicono e mangerò le cose che si mangiano e sognerò i sogni che si sognano e so molto bene che non ci sarai, nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo, nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti. Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo, e quando ti penserò, penserò un pensiero che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
(a cura di Pino Prete)
lunedì 16 novembre 2015
[Magla's Addicted] - incendio nel cielo, Santina Gullotto
INCENDIO NEL CIELO
Santina Gullotto
Il rosso del sole al tramonto, incendia l' azzurro del cielo..... E' un giorno che passa ancora fuggendo, dalla dura realtà di questo tempo..... Il rosso del cielo tinteggia d'arancio, l'azzurro del cielo che azzurro non è..... L'azzurro ormai opaco e pesante, avvolge paesi e città..... il sole bruciante e ormai stanco, si posa sul monte che i suoi pascoli sempre più rari avrà. L'ultimo falco disegna il uo volo, planando in quel cielo, che piano piano diventa turchese e poi sempre più scuro..... E quegli ultimi raggi di sole, che scendono tra i monti, incendiano il cielo, salutando il giorno passato, sperando in una notte di lieve riposo..... E in un nuovo giorno, che fosse migliore.
(a cura di Pino Prete)
venerdì 13 novembre 2015
mEEtaler - "Il dentro e il fuori" di Serena Lavezzi - racconto in lettura gratuita, clicca qui!
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[Magla's Addicted] - "Elogio dei sogni", Szymborska
Wislawa Szymborsk
Elogio dei sogni
In sogno
dipingo come Vermeer.Parlo correntemente il greco e non soltanto con i vivi.
Guido l’automobile, che mi obbedisce.
Ho talento, scrivo grandi poemi.
Odo voci non peggio di autorevoli santi.
Sareste sbalorditi dal mio virtuosismo al pianoforte.
Volo come si deve, ossia da sola.
Cadendo da un tetto so cadere dolcemente sul verde.
Non ho difficoltà a respirare sott’acqua.
Non mi lamento: sono riuscita a trovare l’Atlantide.
Mi rallegro di sapermi sempre svegliare prima di morire.
Non appena scoppia una guerra mi giro sul fianco preferito.
Sono, ma non devo esserlo, una figlia del secolo.
Qualche anno fa ho visto due soli.
E l’altro ieri un pinguino. Con la massima chiarezza.
(a cura di Pino Prete)
giovedì 12 novembre 2015
E' online in download e lettura gratuita l'antologia "Arcobaleno d'Inchiostro" organizzata da Magla con i racconti del gioco contest... buona lettura!
![]() |
LEGGI O SCARICA L'ANTOLOGIA GRATIS QUI |
Esce oggi in lettura gratuita l'antologia "Arcobaleno d'Inchiostro" che contiene i racconti delle autrici e degli autori che hanno partecipato al gioco-contest omonimo, organizzato da Magla l'isola del libro.
Questo piccolo dono è un omaggio a tutti coloro che si sono cimentati nelle stimolanti sfide proposte. Buona lettura a tutti!
Magla staff
mercoledì 11 novembre 2015
[Magla's Addicted] - "Nulla è in regalo", Szymborska
Wislawa Szymborska
– Nulla è in regalo
Nulla è in regalo, tutto è in prestito.
Sono indebitata fino al collo,
sarò costretta a pagare per me
con me stessa,
a rendere la vita in cambio della vita.È così che è stabilito, il cuore va reso e il fegato va reso e ogni singolo dito.
E’ troppo tardi per impugnare il contratto. Quanto devo Mi sarà tolto con la pelle.
Me ne vado per il mondo Tra una folla di altri debitori. Su alcuni grava l’obbligo di pagare le ali. Altri dovranno, per amore o per forza, rendere conto delle foglie.
Nella colonna Dare Ogni tessuto che è in noi. Non un ciglio, non un peduncolo da conservare per sempre.
L’inventario è preciso, e a quanto pare ci toccherà restare con niente.
Non riesco a ricordare Dove, quando e perché Ho permesso che aprissero Questo conto a mio nome.
La protesta contro di esso noi la chiamiamo anima. E questa è l’unica voce Che manchi nell’inventario.
(a cura di Pino Prete)
martedì 10 novembre 2015
[Magla's Addicted] - Szymborska poesia
Wislawa Szymborska
Vestiario Ti togli, ci togliamo,
vi togliete
cappotti, giacche,
gilè, camicette
di lana, di
cotone, di terital,
gonne,
calzoni, calze, biamcheria,
posando, appendendo,
gettando su
schienali di sedie,
ante di paraventi;
per adesso,
dice il medico, nulla di serio
si
rivesta, riposi, faccia un
viaggio,
prenda nel caso, dopo
pranzo, la sera,
torni fra tre
mesi, sei, un anno,
vedi, e tu
pensavi, e noi temevamo,
e voi
supponevate, e lui sospettava;
è già ora di allacciare con
mani ancora tremanti
stringhe,
automatici, cerniere, fibbie,
ìcinture, bottoni, cravatte,
colletti
e da maniche,
borsette, tasche, tirar fuori
-sgualcita, a pois, a righe, a
fiori, a scacchi- la sciarpa
riutilizzabile per protratta
scadenza.
(a cura di Pino Prete)
lunedì 9 novembre 2015
[Magla'sAddicted] - poesia Valle Verde di Santina Gullotto
Verde Valle
di Santina Gullotto
Verde valle che dormi tra i monti, che ti scaldi al tepore del sole, che sonnecchi cullata dal vento, nel mio cuore ti voglio portare..... I tuoi prati sereni e distesi mossi come onde del mare, di un mare d'estate senza onde, senza onde che turbano il cuore. Dove sono i tuoi cari fringuelli? Gli usignoli tuoi cari cantori? E la rondine senza il suo nido, dopo tutto il lavoro già fatto? Le farfalle e i fiori del prato son sparite insieme alla gioia, alla gioia di vivere ogni giorno, come fosse un dono di DIO....
(a cura di Pino Prete)
venerdì 6 novembre 2015
[Magla's addicted] - Le 58 poesie d'amore di Guevara - poesia n. 3 - Ernesto Che Guevara
Le 58 poesie d'amore di Guevara 3 poesia
..Ernesto "Che" Guevara.....
Ti vengo a cercareTi vengo a cercare quando il tutto mi soffoca, quando le cose s'impregnano del sapore di niente.
Ti vengo a cercare quando la mia razionalità apre i suoi recinti sulla sbizzarrita fantasia.
Ti vengo a cercare quando il cuore e le labbra troppo arse cercano refrigerio nell'amore.
Ti vengo a cercare a sera, quando intravedo ancora più vicino il sole spegnersi veloce nel mare, lì -sotto il mio rossastro orizzonte-
(a cura di Pino Prete)
giovedì 5 novembre 2015
[Magla's Addicted] - poesia di Santina Gullotto "E se speri?"
E SE SPERI?
Santina Gullotto
Se speri ritorni ad amare
e torni di nuovo a caantare;
intorno di nuovo ti guardi,
rivedi il sole che splende,
ascolti il vento che arriva a portarti
le note di una canzone che hai dentro
il sapore di un tempo.
E se speri senti meno il dolore,
di ogni giorno che passa
nell'indifferenza di chi non ti ascolta,
di chi non riesce a vedere,
mentre sfiorisci e soccombi,
nella triste realtà di ogni giorno
che finisce con invano sperare.....
E se speri? E poco meglio di non sperare.....
Varcherai quel deserto che hai intorno
per arrivare all'oasi dei tuoi sogni.....
E ritorni con la mente a quel tempo,
dove hai perduto il cuore e i sentimenti
quando tutto sapeva di vita normale,
rigogliosa di rispetto e calore,
ormai fuggiti da questo tempo,
che di sano niente più avrà.....
(a cura di Pino Prete)
martedì 3 novembre 2015
Amore senza peso - lettera semiseria di una moglie al marito
Dolce, dolcissimo amor mio.
Stella del mio cielo.
Perla del mio mare.
Tricheco del mio circolo polare artico.
Insomma tu, soave balenottero che ti areni ogni notte nel mio letto. Che mi svegli alle due perché “ti è venut' o languorin' e vo' la caponat comm te la fa mammà”. Che sbuffi come una locomotiva, dimenandoti sopra di me... non per darmi piacere, ma per lo sforzo di reggerti sui gomiti e non ridurmi a sottiletta.
Tu. Il mio maritino, la mia dolce metà.
Mamma diceva sempre che la via per il cuore di un uomo passa per il suo stomaco. Ma con te, amore mijo, nello stomaco c'è un vicolo cieco. O forse una rotonda, fai un po' tu. Un'enorme rotatoria in cui non si va da nessuna parte... e a ogni giro ti senti sempre 'cchiu fess.
Forse avrei dovuto capirlo prima. Prima che la tua linea diventasse curva, prima che la fantomatica tartaruga degenerasse in ippopotamo, prima che la misura 1.70 da altezza diventasse diametro.
Avrei dovuto capirlo quando la prima volta che facemmo l'amore, nel mio appartamento da studentessa, e giacevamo stanchi e felici nel letto, ti voltasti verso di me con gli occhi che ti brillavano, mi accarezzasti piano una guancia, scostandomi i capelli dalla fronte, e dolcemente sussurrasti... che tienn 'n frigorifero?
Oppure quando mi portasti in quel ristorantino delizioso, in riva al mare, con il violinista che suonava le nostre canzoni, lì dove il mare luccica... e poi fosti tanto preso dal dessert da dimenticarti l'anello che mi avevi messo nel secchiello dello champagne. E mentre io, sopraffatta dall'emozione, sussurravo commossa il mio “sì”, tu emergevi dalla montagna di profiterol alla crema, bofonchiando un “Prova sto dolce, ammo', è speciale!”.
Eppure non mi sono mai pentita di quel sì guarnito di panna e bignè: sarebbe stato il perfetto specchio della nostra vita, un idillio di pingue tenerezza, di calore e calorie. Taaaaante calorie... a partire dal viaggio di nozze lungo tutti i McDonald d'Italia, fino al primo anniversario, festeggiato alla sagra della cotica al lardo.
E anche se ho dovuto imparare il bricolage per sagomare le porte alla tua mole, anche se in salotto non abbiamo sedie ma solo panchine in pietra, e le tue t-shirt stese ad asciugare sembrano tendoni da circo, anche se per fare la spesa ho dovuto aprire una partita IVA e ho una sfilza di carrelli che neanche i vagoni della circumvesuviana, io ti amo.
Amo ogni tua singola molecola adiposa, ogni caloria che si stratifica sulla tua pancia, ogni crema, sugo, salsa e condimento con cui ti impiastri quotidianamente le maglietta.
Ti amo perché con mestolo e grembiule mi fai sentire 'na regina, perché accanto a te non devo preoccuparmi di bilance e cellulite, perché quando la sera mi spoglio per te, non importa che forma io abbia, negli occhi ti si accende un luccichio che neanche la caponat di mammà.
E allora, amore mijo, lasciamo che i fustacchioni palestrati restino nei loro solarium, le bambole platinate nelle loro biutifarm...tu prendimi la mano e abbracciami, fammi sentire che stretta a te neanche un missile mi potrebbe colpire, che sei la mia morbida barriera contro il mondo, il mio ammortizzatore contro le difficoltà della vita.
Fammi sentire che posso lanciarmi nel vuoto e tu non solo mi prenderai, ma accoglierai il mio atterraggio come il più confortevole dei cuscini.
Cammineremo nella vita come un uomo e una donna, due anime pure senza peso né forma di cui preoccuparsi, piene e felici in un mondo che ha fame di vita.
E la mia vita sei tu, che mi sazi ogni giorno.
Con amore infinito,
tua
Concetta
Ps: core mijo, non mi voler male, insieme a questa lettera troverai il piano alimentare previsto dal tuo nuovo dietologo, ho già riempito il frigo di frutta e verdurine. Ho pensato che così l'avresti presa meglio!

NB: originariamente pubblicato su www.meetale.com, visita la piattaforma!
lunedì 2 novembre 2015
[Letti per voi] - Karen caffé di Nicole Milton
Karen Caffé, di Nicole Milton
Titolo: “Karen Caffé” – Autore: Nicole Milton – Editore: Triskell edizioni – Anno: 2014 – pagine: 90 – formato: Kindle - acquistalo qui
Sinossi:
Grazie a un’eredità inattesa, la vita di Flora cambia: si trasferisce a Volterra, apre un caffè letterario, adotta un cagnolino, fa nuove amicizie e soprattutto vive una storia appassionata con il commissario Valle.
Sarà la scomparsa di una delle clienti del caffè letterario a determinare una svolta nella relazione fra i due e a chiarire alla dubbiosa Flora la natura dei sentimenti del fascinoso commissario nei suoi confronti.
Info sull’Autrice:
Nicole Milton è lo pseudonimo dell’autrice Laura Bassutti, ottima penna dalle sfumature noir e gialle, che questa volta si è tinta di rosa, per raccontare una storia delicata e intensa, quella del Karen Caffé e della nuova vita di Flora…
Nicole Milton è lo pseudonimo dell’autrice Laura Bassutti, ottima penna dalle sfumature noir e gialle, che questa volta si è tinta di rosa, per raccontare una storia delicata e intensa, quella del Karen Caffé e della nuova vita di Flora…
La mia recensione
Karen Caffè ha la giusta alchimia per conquistare i lettori.
Ha l’energia del caffé (la forte personalità di Andrea, l’ispettore).
Ha la dolcezza di un muffin, dall’apparenza semplice ma dal cuore intenso di crema profumata (la personalità complessa di Flora).
Ha il profumo di primavera, portato dalle dolci colline toscane, una ventata che rinnova (proprio come viene rinnovata la vita di Flora dopo la lettura del testamento).
Ha l’esuberanza canina di una piccola amica pelosa, complice di innamoramenti improvvisi.
Ha l’aroma fruttato e profumato di un buon vino friulano, inebriante quanto basta, come una bella signora che improvvisamente scompare.
E poi c’è l’intensa passione di una storia d’amore appena nata ma che è già diventata importante…
Letto tutto d’un fiato perché…
…la storia di Flora fa sognare molti di noi
…le emozioni della protagonista sono le stesse in cui riconoscersi
…la prosa incalzante e rapida usata dall’autrice non consente interruzioni
…le mille domande sono le stesse che almeno una volta nella vita ci siamo posti tutti!
Nicole Milton ha uno stile raffinato e delicato, leggero e rapido, molto descrittivo ma anche conciso e asciutto, all’occorrenza. L’autrice dosa bene entrambi, per rallentare o accelerare il ritmo della narrazione, riuscendo così ad incollare il lettore alla storia e trascinarlo per le vie di Volterra, tra i pettegolezzi della vita di provincia e una storia appena nata che sembra diventare importante finché… finché le paure non sussurrano inquietudini di sconfitta e fino a quando la scomparsa di un’affascinante signora della Volterra bene non complicherà le cose!
Consigliatissimo: 5 stelle belle luminose per questa brava autrice, capace di far sognare ad occhi aperti, anzi, a e-reader acceso! ;-P
Ha l’energia del caffé (la forte personalità di Andrea, l’ispettore).
Ha la dolcezza di un muffin, dall’apparenza semplice ma dal cuore intenso di crema profumata (la personalità complessa di Flora).
Ha il profumo di primavera, portato dalle dolci colline toscane, una ventata che rinnova (proprio come viene rinnovata la vita di Flora dopo la lettura del testamento).
Ha l’esuberanza canina di una piccola amica pelosa, complice di innamoramenti improvvisi.
Ha l’aroma fruttato e profumato di un buon vino friulano, inebriante quanto basta, come una bella signora che improvvisamente scompare.
E poi c’è l’intensa passione di una storia d’amore appena nata ma che è già diventata importante…
Letto tutto d’un fiato perché…
…la storia di Flora fa sognare molti di noi
…le emozioni della protagonista sono le stesse in cui riconoscersi
…la prosa incalzante e rapida usata dall’autrice non consente interruzioni
…le mille domande sono le stesse che almeno una volta nella vita ci siamo posti tutti!
Nicole Milton ha uno stile raffinato e delicato, leggero e rapido, molto descrittivo ma anche conciso e asciutto, all’occorrenza. L’autrice dosa bene entrambi, per rallentare o accelerare il ritmo della narrazione, riuscendo così ad incollare il lettore alla storia e trascinarlo per le vie di Volterra, tra i pettegolezzi della vita di provincia e una storia appena nata che sembra diventare importante finché… finché le paure non sussurrano inquietudini di sconfitta e fino a quando la scomparsa di un’affascinante signora della Volterra bene non complicherà le cose!
Consigliatissimo: 5 stelle belle luminose per questa brava autrice, capace di far sognare ad occhi aperti, anzi, a e-reader acceso! ;-P
∼ Loriana ∼
[Letti per voi] - Lettera sulla felicità di Epicuro
Lettera sulla Felicità di Epicuro
anno 2013 – Editore: Stampa Alternativa / Nuovi equilibri – visita il loro Sito –
prezzo: 1 euro – pagg. 29 – testo originale e traduzione a fronte
prezzo: 1 euro – pagg. 29 – testo originale e traduzione a fronte
Dalla IV di copertina
Un pensiero per la vita, solo per la vita.
Un filosofo veramente amico che da ventitré secoli non cessa di dirci che non può esistere autentica felicità senza il piacere.
Un pensiero che, contrariamente a tanti altri, non ha mai fatto e non può fare male a nessuno, che invita ad amare se stessi e soprattutto a rispettarsi, azione primaria per non danneggiare i nostri simili.
Uno fra i pensatori più amati e odiati di tutti i tempi, senz’altro il più mistificato, equivocato, vilipeso, il cui pensiero è come un incubo nella storia del cristianesimo.
L’autore
Epicuro è un filosofo greco. Per un certo tempo divulgò la filosofia insieme ad altri maestri, poi iniziò a insegnare in modo autonomo, fondando una scuola che prese il suo nome.
Ebbe numerosi detrattori che ne infangarono il nome, forse perché incapaci di tollerare il rispetto e l’amore di cui era oggetto.
La sua scuola ebbe vasto numero di discepoli e durò nel tempo, a differenza di altre che si persero nella storia.
Epicuro scrisse moltissimo: circa trecento volumi in cui tutte le citazioni sono opera dell’autore.
Anche nei secoli successivi questo autore e filosofo fu oggetto di censura. La Lettera a Meneceo, questo è il titolo del testo originale da cui è tratto il libro “Lettera sulla felicità”, è uno dei rari scritti di Epicuro che non siano stati distrutti nel corso della storia dell’odio ideologico.
Citazioni
…è sciocco chi sostiene di aver paura della morte, non tanto perché il suo arrivo lo farà soffrire, ma in quanto l’affligge la sua continua attesa.
♦♦♦♦♦♦♦♦♦
Ciò che una volta presente non ci turba, stoltamente atteso ci fa impazzire.
♦♦♦♦♦♦♦♦♦
Il vero saggio, come non gli dispiace vivere, così non teme di non vivere più. La vita per lui non è un male, né è un male il non vivere. Ma come dei cibi sceglie i miglior, non la quantità, così non il tempo più lungo si gode, ma il più dolce.
♦♦♦♦♦♦♦♦♦
I mali se affliggono duramente affliggono per poco, altrimenti se lo fanno a lungo vuol dire che si possono sopportare?
♦♦♦♦♦♦♦♦♦
Le cose accadono o per necessità, o per arbitrio della fortuna, o per arbitrio nostro. La necessità è irresponsabile, la fortuna instabile, invece il nostro arbitrio è libero, per questo può meritarsi biasimo e lode.
La mia recensione
Ve lo consiglio perché…
In questo breve scritto si torna all’origine del tutto: il senso della vita è accogliere l’amore e il bello che è intorno a noi e a saper dare un senso più elevato ai momenti dell’esistenza, innalzandosi oltre le beghe quotidiane, gli affanni, le preoccupazioni. A differenza di quanto sostengono i suoi detrattori, Epicuro non spinge a una vita vuota basata esclusivamente sul piacere estremo, anzi, afferma proprio il contrario: non è la quantità delle cose accumulate che porta alla felicità ma è il saper essere appagati di quel che si ha, anche del poco. Un passaggio significativo, a tal proposito, è questo:
Saper vivere di poco non solo porta salute e ci fa privi d’apprensione verso i bisogni della vita ma anche, quando ad intervalli ci capita di menare un’esistenza ricca, ci fa apprezzare meglio questa condizione e indifferenti verso gli scherzi della sorte.
All’interno di queste poche pagine ci sono perle di saggezza che hanno illuminato il pensiero di generazioni di uomini e donne.
Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o il rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l’animo causa di immensa sofferenza.
…Non perdetevelo!
∼ Loriana ∼
[Magla's addicted] - Le 58 poesie d'amore di Guevara - poesia n. 4
Le 58 poesie d'amore di Guevara 4 poesia
..Ernesto "Che" Guevara
Autopsia
di un amoreAutopsia di un amore Con rabbia urlai e contro gli astri imprecai, nel dolore profondo anche quel disumano Dio implorai. Aprii con forza il petto e nelle viscere le mani affondai, non una sola certezze ma solo false spiegazioni scovai. Lungo la strada di risalita, quella che riporta alla luce, incontrai una vecchietta che, asciugandomi una lacrima, mi sussurrò all'orecchio: Figlio mio è morto, accetta la sorte attraversa il dolore con ragione non cercare logoranti colpe, a volte il tutto non ha mai grandi spegazioni -l'amore è come l'uomo- nasce vive muore......
(a cura di Pino Prete)
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