mercoledì 29 aprile 2015

[Letti per voi] - Lo specchio del tempo di Silvia Devitofrancesco

“Lo specchio del tempo” di Silvia Devitofrancesco




Titolo: Lo specchio del tempo – Autore: Silvia Devitofrancesco – Editore: Libro Aperto International Publishing – Genere: romance a sfondo storico – Anno: 2014 – pp.: 150 – Prezzo: cartaceo 12,00 euro + ebook 1.99 euro – acquistalo qui e su amazon – Isbn: 9781910442043




Sinossi


«Avvertivo strane sensazioni. Avevo paura di ciò che sarebbe potuto accadere e avevo paura per me.»

Due donne diverse dai destini intrecciati, l’una lo specchio dell’altra. Un manoscritto le farà incontrare mettendo così a confronto due epoche diverse e due donne simili, vittime di un padre padrone, ancorate a un amore romantico, capaci di lottare per la vita.

Due storie legate dallo specchio del tempo, dove il passato incontra il presente e in cui due donne lontane eppure vicine, lottano per rivendicare il diritto di scegliere il proprio destino e il loro sogno d’amore.



La mia recensione


Il libro si legge in un attimo. Intriga il lettore e l’autrice, con lo stile scorrevole e fluido della sua penna capace, riesce a narrare la vicenda complessa di queste due donne (Herminia e Erminia) legate da un destino comune a secoli di distanza.


Il lettore riesce ad immedesimarsi in entrambe le personalità complesse e articolate delle due protagoniste, la Herminia del medioevo (una giovane donna che tenta di contrastare il suo futuro fatto di silenzio e solitudine all’interno del convento dei frati in cui il padre l’ha rinchiusa) ed Erminia (la studiosa dei giorni nostri che, con faticosa determinazione, vuole raggiungere i suoi obiettivi).


Due donne assolutamente differenti, vissute in secoli lontani, che sono però destinate ad incontrarsi: la studiosa Erminia del XX secolo ha la possibilità di studiare i codici di un antico manoscritto risalente al regno di Federico II di Svevia, da poco ritrovato a Bari e qui troverà la Herminia del XIII secolo, che né è stata la straordinaria amanuense.

Le due donne, legate anche dal nome, condividono straordinarie similitudini nella propria vita che le rendono speculari. Simile è soprattutto la loro situazione familiare: entrambe, infatti, provengono da famiglie di alto livello nella società del loro tempo (la prima contessina, la seconda di alta estrazione dell’élite barese), entrambe soffrono per il difficile rapporto con il proprio padre (tutti e due uomini freddi e distanti che non riescono a comprendere ed amare davvero le proprie figlie), entrambe senza più la madre, loro unico punto di riferimento e fonte di tenerezza. Per Erminia è doloroso accettare la scomparsa improvvisa e prematura di una madre amorevole e presente pur se di personalità remissiva, per Herminia è un peso, quasi una condanna, l’aver causato la morte della madre durante il parto e non averla conosciuta mai.


L’ultimo urlo disperato di mia madre si unì al mio grido di vita. Per un attimo, purtroppo solo per un lunghissimo ed eterno attimo




Nel momento esatto nel quale mia madre soccombeva e chiudeva gli occhi per sempre, io firmavo, euforica, il verbale dell’esame.

La vita, a volte, crea delle strane corrispondenze. Il mio attimo di gioia costituiva lo specchio di dolore della mia famiglia e quindi, anche del mio.


Entrambi i genitori delle due ragazze non si sono sposati per amore ma per matrimoni combinati, anche se poi l’amore è arrivato dopo con la vita in comune. Sia il Conte, padre di Herminia, che il professore Dante, padre di Erminia, non hanno vissuto l’amore appassionato e spontaneo, pertanto sono incapaci di comprendere le proprie figlie, spinte verso l’uomo cui batte il cuore; entrambi infatti ragionano su convenienze sociali e opportunità.

Per la giovane Herminia del XIII secolo la situazione è ancora più difficile: con la Crociata alle porte il padre, per preservarle la verginità in vista di un matrimonio importante che preserverà la posizione sociale del suo nome, la manda in clausura in un convento. Ma lei, donna istruita e appassionata vorrebbe qualcosa di più, soprattutto poter essere la protagonista di ciò che vive.

Entrambe contrasteranno il destino che altri hanno deciso per loro e per Erminia ci sarà la bella figura di Michele a darle forza e luce per il suo cammino di libertà.

Nelle precedenti tappe del blog tour, MissD, la blogger de “Le pazze booklovers” esprime il suo giudizio su questo romanzo, al quale mi associo: “Comunque la riflessione sconvolge davvero. In alcuni punti viene proprio da dire “Ma allora non è cambiato niente!” Due tempi così lontani allora sono ancora così maledettamente vicini. Inoltre ciò che mi è davvero piaciuto sono le corrispondenze, non solo tra le due donne, ma anche nella contemporaneità di entrambe. Costantemente Silvia ci mette in mostra la vita così con le sue contraddizioni, così con la sua pienezza.”

Le protagoniste di questo romanzo, Herminia ed Erminia, vi accompagneranno nel viaggio dentro le loro storie. Vi affezionerete a queste due eroine che, ognuna a modo proprio e con scelte personali, ricercheranno la felicità con fatica e determinazione.


Ben scritto, limpido ed emozionante. Complimenti all’Autrice!


∼ Loriana ∼





domenica 26 aprile 2015

Van Ghogh alive - la mostra impossibile

Se c'è un caso in cui Arte&Scienza si sono fuse alla perfezione per creare qualcosa di unico, questo è la mostra su Van Ghogh a Firenze. E se adesso vi aspettate una meticolosa spiegazione delle tecnologie utilizzate nella sua realizzazione o un infinito quanto sterile elenco delle opere esposte, siete completamente fuori strada. Di siti informativi ce ne sono tanti: noi abbiamo preferito mostrarvi l'evento direttamente attraverso gli occhi di chi c'è stato. Ecco quindi il reportage di Federica Storcé, studentessa 23enne di Giurisprudenza, che ci racconta la straordinaria esperienza vissuta.


Van Gogh VIVE . . . in HD!

“Andiamo a vedere una mostra su Van Gogh?”A questa domanda potevo rispondere solamente: “Certo che sì!”.
Van Gogh è forse il primo da cui abbia imparato cosa voglia dire “dipingere”. Correvano gli anni delle scuole elementari mentre oggi quelli dell’università ma il primo amore, come si dice, non si scorda mai.
E finalmente ora potevo andare a vedere dal vivo ciò che avevo ammirato sempre e soltanto sulle pagine di qualche libro di storia dell’arte.
Mi preparavo quindi ad un ambiente del genere, più o meno: corridoi, quadri appesi ai muri, spiegazioni a lato, capannelli di gente davanti ad ogni opera, tendenziale silenzio.
E invece ancora non sapevo che non sarebbe stato così.
Infatti cercando informazioni sui biglietti scopro che la mostra si intitola “Van Gogh Alive” e promette “un’esperienza visiva e divulgativa inedita”, per dirla con il curatore italiano Fabio Di Gioia .
Si tratta infatti di una mostra multimediale, che mette in campo notevoli tecnologie: mi sarei trovata davanti agli occhi oltre 3000 immagini proiettate in altissima definizione che si sarebbero adattate alla conformazione interna della ex chiesa di Santo Stefano al Ponte Vecchio, in Firenze, luogo prescelto per l’installazione della stessa. Oltretutto la prima volta di quella mostra in un ambiente architettonico tanto ricco come quello di una chiesa, invece che in locali più scarni come vecchi magazzini o impianti industriali abbandonati che finora l’avevano ospitata in giro per il mondo.
Tutto questo sarebbe stato possibile grazie al sistema SENSORY4 che incorpora ben 40 proiettori HD, è dotato di una grafica multicanale e di un’acustica surround, tipica delle sale cinematografiche.
Sì, perché questa mostra non avrà bisogno soltanto di essere vista bene ma anche di essere letta e sentita.
Infatti l’evento sarà organizzato su più livelli interconnessi: ci sarà spazio per i quadri più famosi e per quelli meno conosciuti come pure per gli schizzi e le bozze dell’artista olandese, nel frattempo avremo l’occasione di leggere stralci di lettere tratti dalla fitta corrispondenza che Vincent intratteneva con il fratello Theo e di apprezzare qualche passaggio delle opere musicali più in voga ai tempi di Van Gogh.
A questo punto ero entusiasta e non vedevo l’ora di andare a vedere con i miei occhi l’effetto dell’innovativo sistema SENSORY4.
Ci siamo. Prima di entrare nella sala trovo molto utile soffermarmi su alcune riproduzioni delle opere dell’artista, montate nel primo ambiente della mostra con tanto di spiegazione che mi rinfresca la memoria sulla vita e sullo stile di Van Gogh, oltre a fornirmi un particolare succulento che non ricordavo: mentre era in vita, il genio olandese riuscì a vendere soltanto uno tra i suoi quadri! Sì, avete capito bene: soltanto uno.
Salita poi una rampa di scale mi trovo immersa in un ambiente veramente particolare.
Avete presente quello che avevo immaginato all’inizio? Corridoi, quadri, capannelli di gente silenziosa? Niente di tutto questo. Mi ritrovo in un ambiente multi screen dove “I mangiatori di patate” o “I girasoli” o la “Notte stellata” mi ruotano attorno, proiettati non solo su tutte le pareti della Chiesa ma anche per terra a formare una lunga passerella di opere d’arte.
E ciò che più attira la mia curiosità è che non c’è nessuna barriera, nessun “NON TOCCARE”, anzi! Sono numerosissime le famiglie con bambini di quattro o cinque anni che scorrazzano allegri sopra i quadri di Van Gogh o che si mettono seduti per terra con il naso all’insù incuriositi da tutti quei colori. E la cosa divertente è che lo possono fare! E per di più senza disturbare nessuno perché la loro confusione è sovrastata dalla musica, amplificata dall’impianto surround, di Handel, Schubert, Sakura e tanti altri che aiutano a capire i diversi stati d’animo dell’artista mentre scorrono le immagini dei suoi capolavori.
Così mi metto seduta per terra anche io e comincio il mio viaggio nella vita dell’artista olandese, che durerà quaranta minuti. Le immagini sono talmente grandi e nitide che qualcuno allunga la mano per toccarle mentre a un certo punto prende vita sulle pareti della chiesa un treno che ci porta insieme a Van Gogh da Parigi ad Arles, cittadina della Provenza dove egli vivrà intensi momenti di ispirazione e prolificità artistica. Insomma, un insieme di musica, immagini e parole, quelle dello stesso artista, messe perfettamente a sistema. Così, per esempio, quando verso la fine arriva “Il campo di grano con volo di corvi”, opera che lo stesso Vincent cerca di spiegare al fratello in una lettera: “Sono campi estesi di grano sotto cieli agitati e non avevo bisogno di uscire dalla mia condizione per esprimere tristezza e solitudine estrema.” Funesto presagio di ciò che accadrà di lì a poco. Infatti lo stesso anno in cui fu dipinto questo quadro, il 1890, Van Gogh morì a causa di un colpo d’arma da fuoco, probabilmente auto-inflitto.
La sensazione che mi rimane, una volta uscita dalla mostra, è quella di aver fatto un tuffo nella vita di Van Gogh. Le immagini dei suoi quadri ancora girano nella mia mente. La forza delle sue parole mi stuzzica l’anima.
Un bell’esempio di come il mondo digitale possa far vivere l’arte in un modo nuovo a chi è abituato a fruirne secondo canali tradizionali e allo stesso tempo di quanto possa aiutare ad allargarne il godimento anche a chi probabilmente non si sognerebbe mai di entrare in un tradizionale “Museo”.
Se per caso vi fosse venuta voglia di andare a vedere di cosa si tratta vi consiglio di approfittare del prolungamento della mostra fino al 2 giugno 2015 così da approfittarne anche per fare una passeggiata a Firenze, ne vale sempre la pena.
Federica - che ringraziamo per il suo interessantissimo contributo - ci lascia con un'ulteriore perla: se volete entrare ancora di più nella vita di Van Ghogh, ecco un video che non potete assolutamente perdervi. ;)



Vuoi scrivere anche tu un articolo per Magla o seguire un'intera rubrica?
Manda il tuo articolo o la tua idea alla mail magla.isoladellibro@gmail.com e potrai presto apparire sui nostri schermi! ;)




∼ Marta∼






sabato 25 aprile 2015

Cinema Suite - I Vitelloni (1953)


Titolo: I Vitelloni
Anno: 1953
Regia: Federico Fellini
Durata: 108 min.

- Commento - 
Un film dalla fama incontestabile che ultimamente mi ha fatto rivivere la bellezza dei vecchi lavori italiani, quelli che – insomma – ho sempre amato e ammirato.
Ritengo che questa pellicola sia un vero e proprio capolavoro, per una semplice ragione: la credibilità dei personaggi è intoccabile e vera: sembra di osservare la realtà attraverso piccoli gesti che rendono comprensibili i comportamenti, le battute e i riferimenti.
La malinconia finale che giunge durante le ultime scene, rende partecipe lo spettatore di pezzi esistenziali, che io ritengo assolutamente fondamentali.


- Focus On - 

Questa volta la mia più sincera devozione va ad Alberto Sordi, un maestro della comicità che in questo caso diventa un involucro di tante facce, che però riflettono in una sola personalità. Nel film interpreta un uomo immaturo, ma incredibilmente segnato dagli eventi; insicuro e fastidioso, appare come l'esatta, scomoda e cruda inversione dello stereotipo italiano dei suoi tempi. Una recitazione magistrale che spetta sempre e comunque a lui di diritto.


- Trama - 

giovedì 23 aprile 2015

23 aprile 2015: giornata mondiale del libro. Magla, l'isola del libro aderisce e suggerisce...


MAGLA'S DISCOVERED BOOK

In occasione della giornata mondiale del libro noi di Magla abbiamo deciso di partecipare e sostenere l'evento.
Perciò pubblichiamo il nostro speciale articolo dedicato alla lettura, perché noi maglozze amiamo i libri non per niente il nostro blog ha per sottotitolo “l'isola del libro”! e siamo convinte sostenitrici del potere della lettura: leggere non ha controindicazioni, fa bene all'umore, alimenta la fantasia, permette l'introspezione, accresce la cultura, favorisce l'evasione e consente momenti di puro relax!
Quindi ecco a voi quattro titoli che a nostro avviso dovete assolutamente leggere, divisi per utilità: un libro per pensare, un libro per sognare, un libro per sapere, un libro per crescere.

Partiamo con i suggerimenti...




Loriana: “Il profeta” di Gibran Kahlil Gibran. Perché: permette serie riflessioni filosofiche sul senso della vita in una prosa piena di poesia e fascinazione. 



Clementina: “Mille Splendidi Soli” di Khaled Hosseini. Perchè: un raggio crudo che riflette una realtà conosciuta, eppure celata a tutti. Un romanzo per niente delicato, che descrive vite parallele e che scava all'interno dell'animo della donna, dandole un significato, un senso in una porzione di mondo che non concepisce, non accetta e non vede. 


Marta: "Numeri a perdere", di Riccardo Gavioso. Perché: si pensa troppo poco, a questi numeri. Si usano per fare clamore, perdendoli subito dopo. Riccardo Gavioso li inchioda tutti alla pagina bianca, vittime, persone, storie. Che dopo questo libro saranno un po' meno numeri e, si spera, un po' meno persi. 


Alessandra: "La fine è il mio inizio", di Tiziano Terzani. Perché: la vita straordinaria di Tiziano Terzani è da esempio e insegnamento per affrontare tematiche impegnative quali la vita, la morte, i legami, la malattia, la speranza.







Alessandra: “La straniera" di Diana Gabaldon. Perché: consente di immaginare un'altra vita in un altro luogo e in un'altra epoca. Intrigante e avventuroso, permette al lettore uno straordinario viaggio nel tempo.


Loriana: “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen. Perché: è la storia d'amore romantica che milioni di lettori in tutto il mondo hanno amato; un capolavoro della Austen che resiste al tempo e che vi farà battere il cuore!


Clementina: “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde. Perché: la vita è sogno e incubo, l'uomo un semplice spettatore che ne costruisce e demolisce gli eventi. Un capolavoro d'altri tempi, uno scritto surreale che tende a scartavetrare la ragione.





Marta: "Camera con vista" di E. M. Forster. Perché: anche sull'amore è possibile dare una voce singolare. E così la nostra camera si apre e la vista è quella di persone lontane nel tempo eppure attuali come non mai. 






Alessandra: “Burkashì” di Gino Strada. Perché: è un libro che trascina il lettore all'interno delle vicende di guerra in Afghanistan attraverso gli occhi del medico di Emegency. La guerra vera, fatta di bombardamenti, di mine antiuomo e di uomini, donne e bambini vittime innocenti di una guerra che li rende inermi. 
Clementina: “Cuore Nazista” di Olle Lonnaeus. Perché: tutte le tematiche più forti galleggiano sullo sfondo di una Svezia delirante e infestata da solidi preconcetti. Un passo, dunque, verso uno spaccato contemporaneo e una finestra sulla psicologia umana. 


Marta: "Per questo mi chiamo Giovanni", di Luigi Garlando. Perché: non si è mai troppo piccoli per sapere. E proprio attraverso una storia piccola, Garlando riesce a parlare di cose grandi. La mafia spiegata a un bambino, dalle parole del suo papà. Doloroso e incantevole.



Loriana: "One big union" di Valerio Evangelisti. Perché: è una lettura indispensabile per creare cultura politica. Impegnativo sicuramente, ma utile per approfondire temi attuali con cenni storici sulla lotta di classe e movimento sindacale, fra politica e economia.


Loriana: “Vivere, amare, capirsi” di Leo Buscaglia. Perché: con un linguaggio chiaro e semplice permette di aiutarci a comprendere i nostri meccanismi di relazione con gli altri e di correggerli, per una vita e una socialità più vera e spontanea.



Clementina:I fratelli Karamazov”di Fëdor Dostoevskij. Perché: Un lavoro magniloquente che apre le porte a pezzi di storia intersecati tra di loro. Un immenso filo conduttore, personaggi rinchiusi in bozzoli di verità che non possono fare altro che accompagnare la lettura.


Alessandra: “Il libro della Jungla" di Rudyard Kipling.  Perché: un'avventura senza tempo, adatta a tutte le età, piena di emozioni. Un libro che fa sognare!




Marta: "Lettera a un bambino mai nato" di Oriana Fallaci. Perché: crescere vuol dire scoprire che il grigio esiste e spesso è la forma più vera della realtà. Su una questione di bianchi e neri come l'aborto, la voce fuori dal coro di una donna fuori dal comune. 




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LE INIZIATIVE

Per concludere vi segnaliamo alcune iniziative organizzate per questa giornata, trovate in rete.

Tutte le iniziative di oggi si possono trovare sul sito #ioleggoperché, divise per città.

Gli eventi si svolgeranno in varie piazze italiane per una giornata con incontri, scambi, letture e condivisione. Un salotto a cielo aperto dove ascoltare, leggere e incontrarsi con la collaborazione creativa di tutti i lettori appassionati. (continua a leggere qui)

Roma: Metro, alle fermate arriva il bookcrossing 
Mercoledì 22 e giovedì 23 nelle stazioni della metropolitana di Roma (Cipro e Piramide) scambio di libri gratuiti ed altro ancora...(continua a leggere qui)

Giornata mondiale del libro: le iniziative in Italia
In occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore istituita dall'Unesco nel 1995 nella data del 23 aprile, ha voluto creare una grande iniziativa nazionale di promozione del libro e della lettura. Moltissimi gli eventi organizzate nelle piazze di cinque città italiane, dove il 23 aprile (ma in vari casi già da qualche giorno prima e per qualche giorno dopo) vi saranno letture pubbliche, incontri con autori e personaggi famosi, bookcrossing e tutto ciò che può incuriosire e avvicinare alla lettura. (continua a leggere qui)

Libri+diritto d’autore+iniziative mondiali= domani

  • Questa di sicuro la sapete già: domani arriverà al culmine #ioleggoperché, la campagna di sensibilizzazione alla lettura organizzata dall’AIE. Domani i “Messaggeri” (lettori e amanti dei libri) doneranno ai non lettori 240.000 libri in edizione speciale, cercando di coinvolgerli nel piacere della lettura. Oltre a questo, cinque piazze d’Italia (Milano, Roma, Cosenza, Sassari e Vicenza) ospiteranno iniziative per diverse fasce d’età, mentre su Rai3 andrà in onda una serata-evento condotta da Pierfrancesco Favino, in cui artisti e scrittori testimonieranno il piacere della lettura.
  • Prenderà il via, con un po’ in anticipo sul calendario, anche Il Maggio dei Libri, manifestazione organizzata dal Centro per il Libro
  • Omaggio singolare alla lettura e ai libri è la mostra "Libricida"  dell’artista Antonio Riello, che inaugurerà proprio domani – per rimanere aperta fino al 29 maggio – alla Galleria Paolo Tonin Arte Contemporanea di Torino.
  • Tra i partecipanti alla Giornata mondiale del libro, anche l'ALAI, Associazione Librai Antiquari d’Italia: a Milano e a Lucca i librai esporranno alcune opere per raccogliere fondi per la lotta all’analfabetismo nel mondo.
Infine, domani sarà online sul sito del Corriere della Sera la web serie in quattro episodi intitolata Patologia: libraio (continua a leggere qui)


Che dire di più? Ah sì... BUONA LETTURA! :-D
[Magla staff]

23 aprile 2015: giornata mondiale del libro. Magla, l'isola del libro aderisce e suggerisce...



MAGLA'S DISCOVERED BOOK

In occasione della giornata mondiale del libro noi di Magla abbiamo deciso di partecipare e sostenere l'evento.
Perciò pubblichiamo il nostro speciale articolo dedicato alla lettura, perché noi maglozze amiamo i libri non per niente il nostro blog ha per sottotitolo “l'isola del libro”! e siamo convinte sostenitrici del potere della lettura: leggere non ha controindicazioni, fa bene all'umore, alimenta la fantasia, permette l'introspezione, accresce la cultura, favorisce l'evasione e consente momenti di puro relax!
Quindi ecco a voi quattro titoli che a nostro avviso dovete assolutamente leggere, divisi per utilità: un libro per pensare, un libro per sognare, un libro per sapere, un libro per crescere.

Partiamo con i suggerimenti...




Loriana: “Il profeta” di Gibran Kahlil Gibran. Perché: permette serie riflessioni filosofiche sul senso della vita in una prosa piena di poesia e fascinazione. 



Clementina: “Mille Splendidi Soli” di Khaled Hosseini. Perchè: un raggio crudo che riflette una realtà conosciuta, eppure celata a tutti. Un romanzo per niente delicato, che descrive vite parallele e che scava all'interno dell'animo della donna, dandole un significato, un senso in una porzione di mondo che non concepisce, non accetta e non vede. 


Marta: "Numeri a perdere", di Riccardo Gavioso. Perché: si pensa troppo poco, a questi numeri. Si usano per fare clamore, perdendoli subito dopo. Riccardo Gavioso li inchioda tutti alla pagina bianca, vittime, persone, storie. Che dopo questo libro saranno un po' meno numeri e, si spera, un po' meno persi. 


Alessandra: "La fine è il mio inizio", di Tiziano Terzani. Perché: la vita straordinaria di Tiziano Terzani è da esempio e insegnamento per affrontare tematiche impegnative quali la vita, la morte, i legami, la malattia, la speranza.







Alessandra: “La straniera" di Diana Gabaldon. Perché: consente di immaginare un'altra vita in un altro luogo e in un'altra epoca. Intrigante e avventuroso, permette al lettore uno straordinario viaggio nel tempo.


Loriana: “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen. Perché: è la storia d'amore romantica che milioni di lettori in tutto il mondo hanno amato; un capolavoro della Austen che resiste al tempo e che vi farà battere il cuore!


Clementina: “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde. Perché: la vita è sogno e incubo, l'uomo un semplice spettatore che ne costruisce e demolisce gli eventi. Un capolavoro d'altri tempi, uno scritto surreale che tende a scartavetrare la ragione.





Marta: "Camera con vista" di E. M. Forster. Perché: anche sull'amore è possibile dare una voce singolare. E così la nostra camera si apre e la vista è quella di persone lontane nel tempo eppure attuali come non mai. 






Alessandra: “Burkashì” di Gino Strada. Perché: è un libro che trascina il lettore all'interno delle vicende di guerra in Afghanistan attraverso gli occhi del medico di Emegency. La guerra vera, fatta di bombardamenti, di mine antiuomo e di uomini, donne e bambini vittime innocenti di una guerra che li rende inermi. 
Clementina: “Cuore Nazista” di Olle Lonnaeus. Perché: tutte le tematiche più forti galleggiano sullo sfondo di una Svezia delirante e infestata da solidi preconcetti. Un passo, dunque, verso uno spaccato contemporaneo e una finestra sulla psicologia umana. 


Marta: "Per questo mi chiamo Giovanni", di Luigi Garlando. Perché: non si è mai troppo piccoli per sapere. E proprio attraverso una storia piccola, Garlando riesce a parlare di cose grandi. La mafia spiegata a un bambino, dalle parole del suo papà. Doloroso e incantevole.


Loriana: "One big union" di Valerio Evangelisti. Perché: è una lettura indispensabile per creare cultura politica. Impegnativo sicuramente, ma utile per approfondire temi attuali con cenni storici sulla lotta di classe e movimento sindacale, fra politica e economia.


Loriana: “Vivere, amare, capirsi” di Leo Buscaglia. Perché: con un linguaggio chiaro e semplice permette di aiutarci a comprendere i nostri meccanismi di relazione con gli altri e di correggerli, per una vita e una socialità più vera e spontanea.



Clementina:I fratelli Karamazov”di Fëdor Dostoevskij. Perché: Un lavoro magniloquente che apre le porte a pezzi di storia intersecati tra di loro. Un immenso filo conduttore, personaggi rinchiusi in bozzoli di verità che non possono fare altro che accompagnare la lettura.


Alessandra: “Il libro della Jungla" di Rudyard Kipling.  Perché: un'avventura senza tempo, adatta a tutte le età, piena di emozioni. Un libro che fa sognare!




Marta: "Lettera a un bambino mai nato" di Oriana Fallaci. Perché: crescere vuol dire scoprire che il grigio esiste e spesso è la forma più vera della realtà. Su una questione di bianchi e neri come l'aborto, la voce fuori dal coro di una donna fuori dal comune. 




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LE INIZIATIVE

Per concludere vi segnaliamo alcune iniziative organizzate per questa giornata, trovate in rete.

Tutte le iniziative di oggi si possono trovare sul sito #ioleggoperché, divise per città.

Gli eventi si svolgeranno in varie piazze italiane per una giornata con incontri, scambi, letture e condivisione. Un salotto a cielo aperto dove ascoltare, leggere e incontrarsi con la collaborazione creativa di tutti i lettori appassionati. (continua a leggere qui)
 

Roma: Metro, alle fermate arriva il bookcrossing 
Mercoledì 22 e giovedì 23 nelle stazioni della metropolitana di Roma (Cipro e Piramide) scambio di libri gratuiti ed altro ancora...(continua a leggere qui)

Giornata mondiale del libro: le iniziative in Italia
In occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore istituita dall'Unesco nel 1995 nella data del 23 aprile, ha voluto creare una grande iniziativa nazionale di promozione del libro e della lettura. Moltissimi gli eventi organizzate nelle piazze di cinque città italiane, dove il 23 aprile (ma in vari casi già da qualche giorno prima e per qualche giorno dopo) vi saranno letture pubbliche, incontri con autori e personaggi famosi, bookcrossing e tutto ciò che può incuriosire e avvicinare alla lettura. (continua a leggere qui)

Libri+diritto d’autore+iniziative mondiali= domani

  • Questa di sicuro la sapete già: domani arriverà al culmine #ioleggoperché, la campagna di sensibilizzazione alla lettura organizzata dall’AIE. Domani i “Messaggeri” (lettori e amanti dei libri) doneranno ai non lettori 240.000 libri in edizione speciale, cercando di coinvolgerli nel piacere della lettura. Oltre a questo, cinque piazze d’Italia (Milano, Roma, Cosenza, Sassari e Vicenza) ospiteranno iniziative per diverse fasce d’età, mentre su Rai3 andrà in onda una serata-evento condotta da Pierfrancesco Favino, in cui artisti e scrittori testimonieranno il piacere della lettura.
  • Prenderà il via, con un po’ in anticipo sul calendario, anche Il Maggio dei Libri, manifestazione organizzata dal Centro per il Libro
  • Omaggio singolare alla lettura e ai libri è la mostra "Libricida"  dell’artista Antonio Riello, che inaugurerà proprio domani – per rimanere aperta fino al 29 maggio – alla Galleria Paolo Tonin Arte Contemporanea di Torino.
  • Tra i partecipanti alla Giornata mondiale del libro, anche l'ALAI, Associazione Librai Antiquari d’Italia: a Milano e a Lucca i librai esporranno alcune opere per raccogliere fondi per la lotta all’analfabetismo nel mondo.
  • Infine, domani sarà online sul sito del Corriere della Sera la web serie in quattro episodi intitolata Patologia: libraio (continua a leggere qui)


    Che dire di più? Ah sì... BUONA LETTURA! :-D
    [Magla staff]

lunedì 20 aprile 2015

Social&Società - Lampedusa: una nuova, terribile, strage del mare

foto tratta dal web



Siamo tutti addolorati, esterrefatti e impotenti di fronte alla notizia battuta da tutti i media in questi due ultimi giorni: una terribile strage di migranti è avvenuta nel Canale di Sicilia. Il nostro mare diventa sempre più un cimitero di anime disperate in fuga da una realtà ancora più terribile del rischio di morire tra i flutti. La conta di questo ennesimo orrore è terrificante: 950 i migranti inghiottiti dalle acque del Mediterraneo, dopo l'ennesimo naufragio record: 700 uomini, 200 donne e 50 bambini.



Dagli approfondimenti dei notiziari (in questo articolo riportiamo ampi stralci tratti da Il Fatto quotidiano, da Il Corriere.it e dall'articolo di Deborah Dirani sull'Huffingtonpost), si scopre che il barcone era un peschereccio proveniente dall'Egitto, che si è capovolto nella notte tra sabato e domenica a circa 60 miglia a nord della Libia. All'inizio la stima degli occupanti del peschereccio era di 700 persone, ma alcune testimonianze parlano di più 950 persone a bordo, tra cui 50 bambini e 200 donne provenienti da Algeria, Egitto, Somalia, Nigeria, Senegal, Mali, Zambia, Bangladesh, Ghana. Ad aumentarne il dramma alcuni particolari inquietanti: molti dei migranti sono stati stipati nella stiva e proprio a questi è toccata la morte più orribile, perché gli scafisti li hanno intrappolati bloccando i portelloni. A raccontarlo, nell'articolo di oggi de Il Fatto quotidiano è un ragazzo del Bangladesh, uno dei pochi sopravvissuti che ora si trova all'ospedale di Catania. Nell'articolo viene riportata la sua dichiarazione choc
“Eravamo in 950. C’erano anche duecento donne e 50 bambini con noi. In molti erano chiusi nella stiva”.



I numeri



Allo stato attuale 28 sono i sopravvissuti che si trovano a bordo della nave Gregoretti e che a breve verranno trasferiti in Sicilia. 24 i cadaveri per ora recuperati e trasferiti a Malta. La stima dei dispersi (ancora da accertare ufficialmente) varia quindi dai 700 ai 900, uomini donne e bambini che si dispera di poter recuperare ancora in vita dalle acque profonde di quel tratto di mare. Sarà difficoltoso anche il recupero delle salme, perché, come spiega l'articolo de Il Corriere.it “il tratto di mare dove è affondato il barcone è troppo profondo per consentire l'intervento dei sommozzatori.”



La dinamica dell'incidente



Dal peschereccio era stato lanciato sabato un Sos perché aveva difficoltà di navigazione. Immediata la decisione della Guardia Costiera di dirottare in quel tratto di mare il mercantile portoghese King Jacob, ma quanto questi si è avvicinato al barcone gli occupanti si sono agitati e la nave si è capovolta. Non c'è stato neanche il tempo di calare le scialuppe e in pochi terribili attimi i flutti del mare hanno inghiottito uomini, donne e bambini. Altre imbarcazioni che erano presenti in zona sono state dirottate per prestare soccorso: in tutto 18 navi e ben 3 elicotteri della Marina Militare Italiana; ma non sono stati trovati sopravvissuti. Trovare qualcuno ancora in vita è difficile, anche se – come dichiara il premier maltese, Jospeh Muscat - “si stanno cercando letteralmente le persone superstiti tra i cadaveri che galleggiano in acqua”.

Il portavoce della guardia costiera Filippo Marini, intervistato da RaiNews24 ha dichiarato “L'acqua del mare in questo momento ha una temperatura di circa 17 gradi: se qualcuno è ancora in mare c'è la possibilità che possa rimanere vivo, se si aggrappa a qualcosa e se può essere individuato”, per questo motivo all'alba di domenica sono stati lanciati in mare zattere e salvagenti, nella speranza di poter aiutare qualche sopravvissuto a resistere.

Le ricerche quindi proseguono ed è notizia di ieri, confortante ma che certo però non lenisce la disperazione di questa tragedia umanitaria, che è stato recuperato un ragazzino ancora in vita.



Le reazioni internazionali



Medici Senza Frontiere, che si trova con la sua unità operativa presso l'ospedale maltese Mater Dei, ha richiesto un intervento internazionale di gestione dell'emergenza. 


Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato che “ci troviamo davanti a una tragedia immane che deve scuotere la comunità internazionale e richiama all'impegno i Paesi dell'Unione Europea.” 


Il Premier italiano Matteo Renzi ha dichiarato che “contro gli scafisti è possibile un'operazione condivisa in Europa, ma mirata”. Per fare quindi il punto della situazione e per decidere le azioni da intraprendere sono stati convocati i ministri italiani competenti e all'Unione Europea è stato richiesto un vertice straordinario. 


Dello stesso tono le dichiarazioni del Cancelliere tedesco, Angela Merkel e del Presidente francese, Francois Hollande. 


Polemiche al vetriolo invece dal leader della Lega Nord, Salvini (“Altri morti sulle coscienze del premier e di Alfano”), e dichiarazioni pesanti e fuori luogo quelle rilasciate dalla Santanché (scuderia Forza Italia), durante l'intervista rilasciata a Skytg24: "Bisogna affondare i barconi. Non ci sono altre soluzioni. Meglio un atto di guerra che perdere la guerra." Esternazioni, a mio avviso, da dimenticare.


Da sottolineare invece il cordoglio condiviso da molta parte della società civile Europea, che ha seguito con emozione e sollecitudine questo dramma, alcune realtà si stanno già attivando per aiuti umanitari. La Cgil ha organizzato per domani 21 aprile una mobilitazione nazionale a Roma davanti a Montecitorio.


Papa Francesco, poi, ha dichiarato nella sua omelia che questa tragedia ha coinvolto:
“Uomini e donne come noi, cercavano la felicità.”



Le azioni internazionali



Nel frattempo sono partite le indagini per individuare i responsabili di questa ennesima strage del mare e della disperazione, condotte dalla Guardia Costiera e dalla Polizia di Stato, dalla squadra mobile di Catania e dal servizio centrale operativo di Roma. I reati ipotizzati sono naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.



Ma, al di là delle sterili polemiche e delle dichiarazioni ad effetto (che hanno l'unico scopo di cavalcare l'onda dell'indignazione, della rabbia popolare o alimentare sentimenti xenofobi) è necessario che, oltre alla presenza sul luogo della tragedia e al recupero delle salme, si decidano azioni serie di contrasto a questa tratta dei disperati (che arricchisce personaggi senza scrupoli), con azioni mirate e orchestrate da tutta la comunità internazionale. Altresì è necessario che la comunità internazionale si attivi per predisporre un miglioramento delle condizioni di vita nei paesi da cui tanta gente fugge, è un dovere morale verso questi popoli.

Ma perché tanta gente rischia la propria vita a bordo di questi barconi della speranza? Lo spiega bene Deborah Dirani nel suo articolo: 

“Settecento poveri cristi sono morti annegati invece che bombardati e questo dovrebbe aprire tanti cervelli ottusamente chiusi dalla ruggine di un catenaccio di ignoranza. Se accetti di andare per mare non sapendo nuotare, se paghi i risparmi di tutta la tua povera vita per imbarcarti in una zattera che assomiglia a una bara devi essere talmente disperato da preferire l'ipotesi alla certezza della morte.
E' agghiacciante. È disumano. Eppure sono uomini e donne quelli che ogni giorno sono costretti ad operare questa scelta: morire di sicuro a casa loro o morire, forse, in mezzo al mare; del resto se sopravvivi al mare di là c'è la vita.
Non importa quanto misera possa essere la vita di là: basta che non sia scandita dalle sirene del coprifuoco e dal rumore dei mortai. Sarà di mani tese a chiedere un pezzo di pane, sarà di paura di sentirselo negare: ma sarà vita. Sarà libertà.”



Due valutazioni...

Dopo le polemiche sterili di queste ultime ore, che tanto male fanno al senso di appartenenza tra i popoli, lo stesso che ha istintivamente spinto tutti noi a partecipare emotivamente e empaticamente a questa tragedia, voglio proprio spendere due parole alla necessità di far nuovamente germogliare nella comunità internazionale il sentimento del sentirsi fratelli di questa vasta umanità


Troppo facile parlare a vanvera, troppo semplice fare proclami istigando la paura verso l'altro, il diverso, dimenticando che proprio noi italiani siamo stati i migranti del secolo scorso. Dal 1876 al 1915 infatti furono 14 milioni gli italiani che si imbarcarono per cercare fortuna altrove, prima in Europa e poi (dal 1886) Oltreoceano, verso l'America. Quasi 8 milioni furono gli italiani che migrarono verso l'Argentina, il Brasile e gli Stati Uniti in condizioni addirittura peggiori di quelle attuali. I viaggi della speranza finiti in tragedia che hanno coinvolto italiani sono segnati nella storia:

- 17 marzo 1891: 576 gli italiani morti al largo della Libia nel naufragio de “L'Utopia”

- 4 luglio 1898: 549 i morti (tra cui molti italiani) al largo della Nuova Scozia nel naufragio del “Bourgogne”

- 4 agosto 1906: le salme italiane sono 550, questa volta in mare spagnolo, nel naufragio del “Sirio”

- 25 ottobre 1927: 314 morti ufficiali (ma stimati quasi il doppio) al largo del Brasile, nel naufragio della “Principessa Mafalda”



E' doloroso tornare indietro nella memoria a fatti simili, ma a volte è necessario. Per non dimenticare che questa scelta disperata è stata nei secoli ripetuta da vari popoli, anche dal nostro. Questa nuova tragedia della speranza, che ci riporta ad altri fatti di cronaca perduti nella memoria, diventa quindi un monito per insegnarci che nella disperazione siamo tutti uguali e che la morte non fa alcuna differenza di razza...

Forse, davvero, dovremmo stringerci tutti insieme nell'augurio espresso dal nostro Presidente della Repubblica che:  
“la sensibilità ai diritti umani prevalga sull’indifferenza che spesso sconfina nel cinismo.”



A chiusura di questo mio articolo ecco il testo della canzone “Ritals” di Gianmaria Testa, che esprime perfettamente il sentimento di disperazione che spinge l'uomo a cercare un altrove migliore. Il testo è stato scritto nel 2006 ma è drammaticamente attuale...



Eppure lo sapevamo anche noi
l'odore delle stive
l'amaro del partire
Lo sapevamo anche noi
e una lingua da disimparare
e un'altra da imparare in fretta
prima della bicicletta
Lo sapevamo anche noi
e la nebbia di fiato alla vetrine
e il tiepido del pane
e l'onta del rifiuto
lo sapevamo anche noi
questo guardare muto
E sapevamo la pazienza
di chi non si può fermare
e la santa carità
del santo regalare
lo sapevamo anche noi
il colore dell'offesa
e un abitare magro e magro
che non diventa casa
e la nebbia di fiato alla vetrine
e il tiepido del pane
e l'onta del rifiuto
lo sapevamo anche noi
questo guardare muto







∼ Loriana Lucciarini ∼










Fonti di approfondimento




Focus sull'immigrazione in Italia

(tratto da www.tgcom24: link )

Nel corso degli ultimi vent'anni il fenomeno dell'immigrazione di massa verso l'Italia ha raggiunto dimensioni impressionanti, e impressionante è anche il tributo di sangue pagato nel viaggio verso l'"Eldorado Europa". Secondo Fortress Europe, osservatorio sulle vittime dell'immigrazione, tra il 1988 e il 2008 almeno 12.012 persone hanno perso la vita tentando di raggiungere clandestinamente il Vecchio Continente. E nel solo Canale di Sicilia i morti sono stati 2.511. 


Il punto di vista...
Colonizzatori, di Patrizia Maltese