Titolo: Lo specchio del tempo – Autore: Silvia Devitofrancesco – Editore: Libro Aperto International Publishing – Genere: romance a sfondo storico – Anno: 2014 – pp.: 150 – Prezzo: cartaceo 12,00 euro + ebook 1.99 euro – acquistalo qui e su amazon – Isbn: 9781910442043
Sinossi
«Avvertivo strane sensazioni. Avevo paura di ciò che sarebbe potuto accadere e avevo paura per me.»
Due donne diverse dai destini intrecciati, l’una lo specchio dell’altra. Un manoscritto le farà incontrare mettendo così a confronto due epoche diverse e due donne simili, vittime di un padre padrone, ancorate a un amore romantico, capaci di lottare per la vita.
Due storie legate dallo specchio del tempo, dove il passato incontra il presente e in cui due donne lontane eppure vicine, lottano per rivendicare il diritto di scegliere il proprio destino e il loro sogno d’amore.
La mia recensione
Il libro si legge in un attimo. Intriga il lettore e l’autrice, con lo stile scorrevole e fluido della sua penna capace, riesce a narrare la vicenda complessa di queste due donne (Herminia e Erminia) legate da un destino comune a secoli di distanza.
Il lettore riesce ad immedesimarsi in entrambe le personalità complesse e articolate delle due protagoniste, la Herminia del medioevo (una giovane donna che tenta di contrastare il suo futuro fatto di silenzio e solitudine all’interno del convento dei frati in cui il padre l’ha rinchiusa) ed Erminia (la studiosa dei giorni nostri che, con faticosa determinazione, vuole raggiungere i suoi obiettivi).
Due donne assolutamente differenti, vissute in secoli lontani, che sono però destinate ad incontrarsi: la studiosa Erminia del XX secolo ha la possibilità di studiare i codici di un antico manoscritto risalente al regno di Federico II di Svevia, da poco ritrovato a Bari e qui troverà la Herminia del XIII secolo, che né è stata la straordinaria amanuense.
Le due donne, legate anche dal nome, condividono straordinarie similitudini nella propria vita che le rendono speculari. Simile è soprattutto la loro situazione familiare: entrambe, infatti, provengono da famiglie di alto livello nella società del loro tempo (la prima contessina, la seconda di alta estrazione dell’élite barese), entrambe soffrono per il difficile rapporto con il proprio padre (tutti e due uomini freddi e distanti che non riescono a comprendere ed amare davvero le proprie figlie), entrambe senza più la madre, loro unico punto di riferimento e fonte di tenerezza. Per Erminia è doloroso accettare la scomparsa improvvisa e prematura di una madre amorevole e presente pur se di personalità remissiva, per Herminia è un peso, quasi una condanna, l’aver causato la morte della madre durante il parto e non averla conosciuta mai.
L’ultimo urlo disperato di mia madre si unì al mio grido di vita. Per un attimo, purtroppo solo per un lunghissimo ed eterno attimo
Nel momento esatto nel quale mia madre soccombeva e chiudeva gli occhi per sempre, io firmavo, euforica, il verbale dell’esame.
La vita, a volte, crea delle strane corrispondenze. Il mio attimo di gioia costituiva lo specchio di dolore della mia famiglia e quindi, anche del mio.
Entrambi i genitori delle due ragazze non si sono sposati per amore ma per matrimoni combinati, anche se poi l’amore è arrivato dopo con la vita in comune. Sia il Conte, padre di Herminia, che il professore Dante, padre di Erminia, non hanno vissuto l’amore appassionato e spontaneo, pertanto sono incapaci di comprendere le proprie figlie, spinte verso l’uomo cui batte il cuore; entrambi infatti ragionano su convenienze sociali e opportunità.
Per la giovane Herminia del XIII secolo la situazione è ancora più difficile: con la Crociata alle porte il padre, per preservarle la verginità in vista di un matrimonio importante che preserverà la posizione sociale del suo nome, la manda in clausura in un convento. Ma lei, donna istruita e appassionata vorrebbe qualcosa di più, soprattutto poter essere la protagonista di ciò che vive.
Entrambe contrasteranno il destino che altri hanno deciso per loro e per Erminia ci sarà la bella figura di Michele a darle forza e luce per il suo cammino di libertà.
Nelle precedenti tappe del blog tour, MissD, la blogger de “Le pazze booklovers” esprime il suo giudizio su questo romanzo, al quale mi associo: “Comunque la riflessione sconvolge davvero. In alcuni punti viene proprio da dire “Ma allora non è cambiato niente!” Due tempi così lontani allora sono ancora così maledettamente vicini. Inoltre ciò che mi è davvero piaciuto sono le corrispondenze, non solo tra le due donne, ma anche nella contemporaneità di entrambe. Costantemente Silvia ci mette in mostra la vita così con le sue contraddizioni, così con la sua pienezza.”
Le protagoniste di questo romanzo, Herminia ed Erminia, vi accompagneranno nel viaggio dentro le loro storie. Vi affezionerete a queste due eroine che, ognuna a modo proprio e con scelte personali, ricercheranno la felicità con fatica e determinazione.
Ben scritto, limpido ed emozionante. Complimenti all’Autrice!
Se c'è un caso in cui Arte&Scienza si sono fuse alla perfezione per creare qualcosa di unico, questo è la mostra su Van Ghogh a Firenze. E se adesso vi aspettate una meticolosa spiegazione delle tecnologie utilizzate nella sua realizzazione o un infinito quanto sterile elenco delle opere esposte, siete completamente fuori strada. Di siti informativi ce ne sono tanti: noi abbiamo preferito mostrarvi l'evento direttamente attraverso gli occhi di chi c'è stato. Ecco quindi il reportage di Federica Storcé, studentessa 23enne di Giurisprudenza, che ci racconta la straordinaria esperienza vissuta.
Van Gogh VIVE . . . in HD!
“Andiamo a vedere una mostra
su Van Gogh?”A questa domanda potevo rispondere solamente: “Certo che sì!”.
Van Gogh è forse il primo da
cui abbia imparato cosa voglia dire “dipingere”. Correvano gli anni delle
scuole elementari mentre oggi quelli dell’università ma il primo amore, come si
dice, non si scorda mai.
E finalmente ora potevo
andare a vedere dal vivo ciò che avevo ammirato sempre e soltanto sulle pagine
di qualche libro di storia dell’arte.
Mi preparavo quindi ad un ambiente
del genere, più o meno: corridoi, quadri appesi ai muri, spiegazioni a lato,
capannelli di gente davanti ad ogni opera, tendenziale silenzio.
E invece ancora non sapevo
che non sarebbe stato così.
Infatti cercando informazioni
sui biglietti scopro che la mostra si intitola “Van Gogh Alive” e promette
“un’esperienza visiva e divulgativa inedita”, per dirla con il curatore
italiano Fabio Di Gioia .
Si tratta infatti di una mostra
multimediale, che mette in campo notevoli tecnologie: mi sarei trovata davanti agli
occhi oltre 3000 immagini proiettate in altissima definizione che si sarebbero
adattate alla conformazione interna della ex chiesa di Santo Stefano al Ponte
Vecchio, in Firenze, luogo prescelto per l’installazione della stessa. Oltretutto la prima volta di
quella mostra in un ambiente architettonico tanto ricco come quello di una
chiesa, invece che in locali più scarni come vecchi magazzini o impianti
industriali abbandonati che finora l’avevano ospitata in giro per il mondo.
Tutto questo sarebbe stato
possibile grazie al sistema SENSORY4 che
incorpora ben 40 proiettori HD, è dotato di una grafica multicanale e di
un’acustica surround, tipica delle sale cinematografiche. Sì, perché questa mostra non
avrà bisogno soltanto di essere vista bene ma anche di essere letta e sentita.
Infatti l’evento sarà
organizzato su più livelli interconnessi: ci sarà spazio per i quadri più
famosi e per quelli meno conosciuti come pure per gli schizzi e le bozze
dell’artista olandese, nel frattempo avremo l’occasione di leggere stralci di
lettere tratti dalla fitta corrispondenza che Vincent intratteneva con il
fratello Theo e di apprezzare qualche passaggio delle opere musicali più in
voga ai tempi di Van Gogh.
A questo punto ero entusiasta
e non vedevo l’ora di andare a vedere con i miei occhi l’effetto
dell’innovativo sistema SENSORY4.
Ci siamo. Prima di entrare
nella sala trovo molto utile soffermarmi su alcune riproduzioni delle opere
dell’artista, montate nel primo ambiente della mostra con tanto di spiegazione
che mi rinfresca la memoria sulla vita e sullo stile di Van Gogh, oltre a
fornirmi un particolare succulento che non ricordavo: mentre era in vita, il
genio olandese riuscì a vendere soltanto uno tra i suoi quadri! Sì, avete
capito bene: soltanto uno.
Salita poi una rampa di scale
mi trovo immersa in un ambiente veramente particolare.
Avete presente quello che
avevo immaginato all’inizio? Corridoi, quadri, capannelli di gente silenziosa?
Niente di tutto questo. Mi ritrovo in un ambiente multi screen dove “I
mangiatori di patate” o “I girasoli” o la “Notte stellata” mi ruotano attorno,
proiettati non solo su tutte le pareti della Chiesa ma anche per terra a
formare una lunga passerella di opere d’arte. E ciò che più attira la mia
curiosità è che non c’è nessuna barriera, nessun “NON TOCCARE”, anzi! Sono
numerosissime le famiglie con bambini di quattro o cinque anni che scorrazzano
allegri sopra i quadri di Van Gogh o che si mettono seduti per terra con il
naso all’insù incuriositi da tutti quei colori. E la cosa divertente è che lo
possono fare! E per di più senza disturbare nessuno perché la loro confusione è
sovrastata dalla musica, amplificata dall’impianto surround, di Handel,
Schubert, Sakura e tanti altri che aiutano a capire i diversi stati d’animo
dell’artista mentre scorrono le immagini dei suoi capolavori.
Così mi metto seduta per
terra anche io e comincio il mio viaggio nella vita dell’artista olandese, che
durerà quaranta minuti. Le immagini sono talmente grandi e nitide che qualcuno
allunga la mano per toccarle mentre a un certo punto prende vita sulle pareti
della chiesa un treno che ci porta insieme a Van Gogh da Parigi ad Arles,
cittadina della Provenza dove egli vivrà intensi momenti di ispirazione e
prolificità artistica. Insomma, un insieme di musica, immagini e parole, quelle
dello stesso artista, messe perfettamente a sistema. Così, per esempio, quando
verso la fine arriva “Il campo di grano con volo di corvi”, opera che lo stesso
Vincent cerca di spiegare al fratello in una lettera: “Sono campi estesi di
grano sotto cieli agitati e non avevo bisogno di uscire dalla mia condizione
per esprimere tristezza e solitudine estrema.” Funesto presagio di ciò che
accadrà di lì a poco. Infatti lo stesso anno in cui fu dipinto questo quadro,
il 1890, Van Gogh morì a causa di un colpo d’arma da fuoco, probabilmente
auto-inflitto. La sensazione che mi rimane,
una volta uscita dalla mostra, è quella di aver fatto un tuffo nella vita di
Van Gogh. Le immagini dei suoi quadri ancora girano nella mia mente. La forza
delle sue parole mi stuzzica l’anima.
Un bell’esempio di come il
mondo digitale possa far vivere l’arte in un modo nuovo a chi è abituato a
fruirne secondo canali tradizionali e allo stesso tempo di quanto possa aiutare
ad allargarne il godimento anche a chi probabilmente non si sognerebbe mai di
entrare in un tradizionale “Museo”. Se per caso vi fosse venuta
voglia di andare a vedere di cosa si tratta vi consiglio di approfittare del
prolungamento della mostra fino al 2 giugno 2015 così da approfittarne anche
per fare una passeggiata a Firenze, ne vale sempre la pena.
Federica - che ringraziamo per il suo interessantissimo contributo - ci lascia con un'ulteriore perla: se volete entrare ancora di più nella vita di Van Ghogh, ecco un video che non potete assolutamente perdervi. ;)
Vuoi scrivere anche tu un articolo per Magla o seguire un'intera rubrica? Manda il tuo articolo o la tua idea alla mail magla.isoladellibro@gmail.com e potrai presto apparire sui nostri schermi! ;)
Un film dalla fama
incontestabile che ultimamente mi ha fatto rivivere la bellezza dei
vecchi lavori italiani, quelli che – insomma – ho sempre amato e
ammirato.
Ritengo che questa
pellicola sia un vero e proprio capolavoro, per una semplice ragione:
la credibilità dei personaggi è intoccabile e vera: sembra di
osservare la realtà attraverso piccoli gesti che rendono
comprensibili i comportamenti, le battute e i riferimenti.
La malinconia
finale che giunge durante le ultime scene, rende partecipe lo
spettatore di pezzi esistenziali, che io ritengo assolutamente
fondamentali.
- Focus On -
Questa volta la
mia più sincera devozione va ad Alberto Sordi, un maestro della
comicità che in questo caso diventa un involucro di tante facce, che
però riflettono in una sola personalità. Nel film interpreta un
uomo immaturo, ma incredibilmente segnato dagli eventi; insicuro e
fastidioso, appare come l'esatta, scomoda e cruda inversione dello
stereotipo italiano dei suoi tempi. Una recitazione magistrale che
spetta sempre e comunque a lui di diritto.
In occasione della
giornata mondiale del libro noi di Magla abbiamo deciso di
partecipare e sostenere l'evento.
Perciò pubblichiamo il nostro
speciale articolo dedicato alla lettura, perché noi maglozze
amiamo i libri – non per niente il nostro blog ha per sottotitolo
“l'isola del libro”! – e siamo convinte sostenitrici del potere della lettura: leggere non ha controindicazioni, fa bene all'umore,
alimenta la fantasia, permette l'introspezione, accresce la cultura,
favorisce l'evasione e consente momenti di puro relax!
Quindi ecco a voi quattro
titoli che a nostro avviso dovete assolutamente leggere, divisi per
utilità: un libro per pensare, un libro per sognare, un libro per
sapere, un libro per crescere.
Partiamo con i
suggerimenti...
Loriana: “Il profeta”
di Gibran Kahlil Gibran.Perché: permette serie
riflessioni filosofiche sul senso della vita in una prosa piena di
poesia e fascinazione.
Clementina: “Mille
Splendidi Soli” di Khaled Hosseini. Perchè: un raggio
crudo che riflette una realtà conosciuta, eppure celata a tutti. Un
romanzo per niente delicato, che descrive vite parallele e che scava
all'interno dell'animo della donna, dandole un significato, un senso
in una porzione di mondo che non concepisce, non accetta e non vede.
Marta: "Numeri a perdere", di Riccardo Gavioso.Perché: si
pensa troppo poco, a questi numeri. Si usano per fare clamore,
perdendoli subito dopo. Riccardo Gavioso li inchioda tutti alla pagina
bianca, vittime, persone, storie. Che dopo questo libro saranno un po'
meno numeri e, si spera, un po' meno persi.
Alessandra: "La fine è il mio inizio", di Tiziano Terzani.Perché: la
vita straordinaria di Tiziano Terzani è da esempio e insegnamento per
affrontare tematiche impegnative quali la vita, la morte, i legami, la
malattia, la speranza.
Alessandra: “La straniera" di Diana Gabaldon. Perché:
consente di immaginare un'altra vita in un altro luogo e in un'altra
epoca. Intrigante e avventuroso, permette al lettore uno straordinario
viaggio nel tempo.
Loriana: “Orgoglio e
Pregiudizio” di Jane Austen.Perché: è la storia
d'amore romantica che milioni di lettori in tutto il mondo hanno
amato; un capolavoro della Austen che resiste al tempo e che vi farà
battere il cuore!
Clementina: “Il
ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde. Perché: la
vita è sogno e incubo, l'uomo un semplice spettatore che ne
costruisce e demolisce gli eventi. Un capolavoro d'altri tempi, uno
scritto surreale che tende a scartavetrare la ragione.
Marta: "Camera con vista" di E. M. Forster.Perché: anche
sull'amore è possibile dare una voce singolare. E così la nostra camera
si apre e la vista è quella di persone lontane nel tempo eppure attuali
come non mai.
Alessandra: “Burkashì”
di Gino Strada. Perché: è un libro che trascina il
lettore all'interno delle vicende di guerra in Afghanistan attraverso
gli occhi del medico di Emegency. La guerra vera, fatta di
bombardamenti, di mine antiuomo e di uomini, donne e bambini vittime
innocenti di una guerra che li rende inermi.
Clementina: “Cuore
Nazista” di Olle Lonnaeus. Perché: tutte le tematiche
più forti galleggiano sullo sfondo di una Svezia delirante e
infestata da solidi preconcetti. Un passo, dunque, verso uno spaccato
contemporaneo e una finestra sulla psicologia umana.
Marta: "Per questo mi chiamo Giovanni", di Luigi Garlando. Perché: non
si è mai troppo piccoli per sapere. E proprio attraverso una storia
piccola, Garlando riesce a parlare di cose grandi. La mafia spiegata a
un bambino, dalle parole del suo papà. Doloroso e incantevole.
Loriana: "One big union" di Valerio Evangelisti. Perché: è una lettura indispensabile per creare cultura politica. Impegnativo sicuramente, ma utile per approfondire temi attuali con cenni storici sulla lotta di classe e movimento sindacale, fra politica e economia.
Loriana: “Vivere,
amare, capirsi” di Leo Buscaglia.Perché: con un
linguaggio chiaro e semplice permette di aiutarci a comprendere i
nostri meccanismi di relazione con gli altri e di correggerli, per
una vita e una socialità più vera e spontanea.
Clementina: “I
fratelli Karamazov”di Fëdor Dostoevskij. Perché: Un
lavoro magniloquente che apre le porte a pezzi di storia intersecati
tra di loro. Un immenso filo conduttore, personaggi rinchiusi in
bozzoli di verità che non possono fare altro che accompagnare la
lettura.
Alessandra:“Il libro della Jungla" di Rudyard Kipling.Perché: un'avventura senza tempo, adatta a tutte le età, piena di emozioni. Un libro che fa sognare!
Marta:"Lettera a un bambino mai nato" di Oriana Fallaci. Perché: crescere
vuol dire scoprire che il grigio esiste e spesso è la forma più vera
della realtà. Su una questione di bianchi e neri come l'aborto, la voce
fuori dal coro di una donna fuori dal comune.
Per concludere vi
segnaliamo alcune iniziative organizzate per questa giornata, trovate
in rete.
Tutte le iniziative di oggi si possono trovare sul sito #ioleggoperché, divise per città. Gli eventi si svolgeranno in varie
piazze italiane per una giornata con incontri, scambi, letture e
condivisione. Un salotto a cielo aperto dove ascoltare, leggere e
incontrarsi con la collaborazione creativa di tutti i lettori
appassionati. (continua a leggere qui)
Roma: Metro, alle fermate arriva il bookcrossing
Mercoledì 22 e giovedì
23 nelle stazioni della metropolitana di Roma (Cipro e Piramide)
scambio di libri gratuiti ed altro ancora...(continua a leggere qui)
Giornata mondiale del libro: le iniziative in Italia
In
occasione della Giornata
mondiale del libro e del diritto d'autore
istituita dall'Unesco nel 1995nella data
del 23 aprile, ha voluto creare una grande iniziativa nazionale di
promozione del libro e della lettura. Moltissimi gli eventi
organizzate nelle piazze di cinque città italiane, dove il 23 aprile
(ma in vari casi già da qualche giorno prima e per qualche giorno
dopo) vi saranno letture pubbliche, incontri con autori e personaggi
famosi, bookcrossing e tutto ciò che può incuriosire e avvicinare
alla lettura. (continua a leggere qui)
Questa di sicuro la sapete già: domani arriverà al culmine
#ioleggoperché, la campagna di sensibilizzazione
alla lettura organizzata dall’AIE. Domani i “Messaggeri”
(lettori e amanti dei libri) doneranno ai non lettori 240.000 libri
in edizione speciale, cercando di coinvolgerli nel piacere della
lettura. Oltre a questo, cinque piazze d’Italia (Milano, Roma,
Cosenza, Sassari e Vicenza) ospiteranno iniziative per diverse fasce
d’età, mentre su Rai3 andrà in onda una serata-evento condotta
da Pierfrancesco Favino, in cui artisti e scrittori testimonieranno
il piacere della lettura.
Prenderà il via, con un po’ in anticipo sul calendario,
anche Il Maggio dei Libri, manifestazione
organizzata dal Centro per il Libro
Omaggio singolare alla lettura e ai libri è la
mostra "Libricida"
dell’artista Antonio Riello, che inaugurerà proprio
domani – per rimanere aperta fino al 29 maggio – alla Galleria
Paolo Tonin Arte Contemporanea di Torino.
Tra i partecipanti alla Giornata mondiale del libro, anche
l'ALAI, Associazione Librai Antiquari d’Italia: a Milano e a
Lucca i librai esporranno alcune opere per raccogliere fondi per la
lotta all’analfabetismo nel mondo.
Infine, domani sarà online sul sito del Corriere della
Sera la web serie in quattro episodi intitolata
Patologia: libraio (continua a leggere qui)
In occasione della
giornata mondiale del libro noi di Magla abbiamo deciso di
partecipare e sostenere l'evento.
Perciò pubblichiamo il nostro
speciale articolo dedicato alla lettura, perché noi maglozze
amiamo i libri – non per niente il nostro blog ha per sottotitolo
“l'isola del libro”! – e siamo convinte sostenitrici del potere della lettura: leggere non ha controindicazioni, fa bene all'umore,
alimenta la fantasia, permette l'introspezione, accresce la cultura,
favorisce l'evasione e consente momenti di puro relax!
Quindi ecco a voi quattro
titoli che a nostro avviso dovete assolutamente leggere, divisi per
utilità: un libro per pensare, un libro per sognare, un libro per
sapere, un libro per crescere.
Partiamo con i
suggerimenti...
Loriana: “Il profeta”
di Gibran Kahlil Gibran.Perché: permette serie
riflessioni filosofiche sul senso della vita in una prosa piena di
poesia e fascinazione.
Clementina: “Mille
Splendidi Soli” di Khaled Hosseini. Perchè: un raggio
crudo che riflette una realtà conosciuta, eppure celata a tutti. Un
romanzo per niente delicato, che descrive vite parallele e che scava
all'interno dell'animo della donna, dandole un significato, un senso
in una porzione di mondo che non concepisce, non accetta e non vede.
Marta: "Numeri a perdere", di Riccardo Gavioso.Perché: si
pensa troppo poco, a questi numeri. Si usano per fare clamore,
perdendoli subito dopo. Riccardo Gavioso li inchioda tutti alla pagina
bianca, vittime, persone, storie. Che dopo questo libro saranno un po'
meno numeri e, si spera, un po' meno persi.
Alessandra: "La fine è il mio inizio", di Tiziano Terzani.Perché: la
vita straordinaria di Tiziano Terzani è da esempio e insegnamento per
affrontare tematiche impegnative quali la vita, la morte, i legami, la
malattia, la speranza.
Alessandra: “La straniera" di Diana Gabaldon. Perché:
consente di immaginare un'altra vita in un altro luogo e in un'altra
epoca. Intrigante e avventuroso, permette al lettore uno straordinario
viaggio nel tempo.
Loriana: “Orgoglio e
Pregiudizio” di Jane Austen.Perché: è la storia
d'amore romantica che milioni di lettori in tutto il mondo hanno
amato; un capolavoro della Austen che resiste al tempo e che vi farà
battere il cuore!
Clementina: “Il
ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde. Perché: la
vita è sogno e incubo, l'uomo un semplice spettatore che ne
costruisce e demolisce gli eventi. Un capolavoro d'altri tempi, uno
scritto surreale che tende a scartavetrare la ragione.
Marta: "Camera con vista" di E. M. Forster.Perché: anche
sull'amore è possibile dare una voce singolare. E così la nostra camera
si apre e la vista è quella di persone lontane nel tempo eppure attuali
come non mai.
Alessandra: “Burkashì”
di Gino Strada. Perché: è un libro che trascina il
lettore all'interno delle vicende di guerra in Afghanistan attraverso
gli occhi del medico di Emegency. La guerra vera, fatta di
bombardamenti, di mine antiuomo e di uomini, donne e bambini vittime
innocenti di una guerra che li rende inermi.
Clementina: “Cuore
Nazista” di Olle Lonnaeus. Perché: tutte le tematiche
più forti galleggiano sullo sfondo di una Svezia delirante e
infestata da solidi preconcetti. Un passo, dunque, verso uno spaccato
contemporaneo e una finestra sulla psicologia umana.
Marta: "Per questo mi chiamo Giovanni", di Luigi Garlando. Perché: non
si è mai troppo piccoli per sapere. E proprio attraverso una storia
piccola, Garlando riesce a parlare di cose grandi. La mafia spiegata a
un bambino, dalle parole del suo papà. Doloroso e incantevole.
Loriana: "One big union" di Valerio Evangelisti. Perché: è una lettura indispensabile per creare cultura politica. Impegnativo sicuramente, ma utile per approfondire temi attuali con cenni storici sulla lotta di classe e movimento sindacale, fra politica e economia.
Loriana: “Vivere,
amare, capirsi” di Leo Buscaglia.Perché: con un
linguaggio chiaro e semplice permette di aiutarci a comprendere i
nostri meccanismi di relazione con gli altri e di correggerli, per
una vita e una socialità più vera e spontanea.
Clementina: “I
fratelli Karamazov”di Fëdor Dostoevskij. Perché: Un
lavoro magniloquente che apre le porte a pezzi di storia intersecati
tra di loro. Un immenso filo conduttore, personaggi rinchiusi in
bozzoli di verità che non possono fare altro che accompagnare la
lettura.
Alessandra:“Il libro della Jungla" di Rudyard Kipling.Perché: un'avventura senza tempo, adatta a tutte le età, piena di emozioni. Un libro che fa sognare!
Marta:"Lettera a un bambino mai nato" di Oriana Fallaci. Perché: crescere
vuol dire scoprire che il grigio esiste e spesso è la forma più vera
della realtà. Su una questione di bianchi e neri come l'aborto, la voce
fuori dal coro di una donna fuori dal comune.
Per concludere vi
segnaliamo alcune iniziative organizzate per questa giornata, trovate
in rete.
Tutte le iniziative di oggi si possono trovare sul sito #ioleggoperché, divise per città. Gli eventi si svolgeranno in varie
piazze italiane per una giornata con incontri, scambi, letture e
condivisione. Un salotto a cielo aperto dove ascoltare, leggere e
incontrarsi con la collaborazione creativa di tutti i lettori
appassionati. (continua a leggere qui)
Roma: Metro, alle fermate arriva il bookcrossing
Mercoledì 22 e giovedì
23 nelle stazioni della metropolitana di Roma (Cipro e Piramide)
scambio di libri gratuiti ed altro ancora...(continua a leggere qui)
Giornata mondiale del libro: le iniziative in Italia
In
occasione della Giornata
mondiale del libro e del diritto d'autore
istituita dall'Unesco nel 1995nella data
del 23 aprile, ha voluto creare una grande iniziativa nazionale di
promozione del libro e della lettura. Moltissimi gli eventi
organizzate nelle piazze di cinque città italiane, dove il 23 aprile
(ma in vari casi già da qualche giorno prima e per qualche giorno
dopo) vi saranno letture pubbliche, incontri con autori e personaggi
famosi, bookcrossing e tutto ciò che può incuriosire e avvicinare
alla lettura. (continua a leggere qui)
Questa di sicuro la sapete già: domani arriverà al culmine
#ioleggoperché, la campagna di sensibilizzazione
alla lettura organizzata dall’AIE. Domani i “Messaggeri”
(lettori e amanti dei libri) doneranno ai non lettori 240.000 libri
in edizione speciale, cercando di coinvolgerli nel piacere della
lettura. Oltre a questo, cinque piazze d’Italia (Milano, Roma,
Cosenza, Sassari e Vicenza) ospiteranno iniziative per diverse fasce
d’età, mentre su Rai3 andrà in onda una serata-evento condotta
da Pierfrancesco Favino, in cui artisti e scrittori testimonieranno
il piacere della lettura.
Prenderà il via, con un po’ in anticipo sul calendario,
anche Il Maggio dei Libri, manifestazione
organizzata dal Centro per il Libro
Omaggio singolare alla lettura e ai libri è la
mostra "Libricida"
dell’artista Antonio Riello, che inaugurerà proprio
domani – per rimanere aperta fino al 29 maggio – alla Galleria
Paolo Tonin Arte Contemporanea di Torino.
Tra i partecipanti alla Giornata mondiale del libro, anche
l'ALAI, Associazione Librai Antiquari d’Italia: a Milano e a
Lucca i librai esporranno alcune opere per raccogliere fondi per la
lotta all’analfabetismo nel mondo.
Infine, domani sarà online sul sito del Corriere della
Sera la web serie in quattro episodi intitolata
Patologia: libraio (continua a leggere qui)
Siamo tutti addolorati,
esterrefatti e impotenti di fronte alla notizia battuta da tutti i
media in questi due ultimi giorni: una terribile strage di migranti
è avvenuta nel Canale di Sicilia. Il nostro mare diventa sempre più
un cimitero di anime disperate in fuga da una realtà ancora più
terribile del rischio di morire tra i flutti. La conta di questo
ennesimo orrore è terrificante: 950 i migranti inghiottiti dalle
acque del Mediterraneo, dopo l'ennesimo naufragio record: 700 uomini,
200 donne e 50 bambini.
Dagli approfondimenti dei notiziari (in questo
articolo riportiamo ampi stralci tratti da Il Fatto quotidiano,
da Il Corriere.ite
dall'articolo di Deborah Dirani sull'Huffingtonpost),
si scopre che il barcone era un peschereccio proveniente dall'Egitto,
che si è capovolto nella notte tra sabato e domenica a circa 60
miglia a nord della Libia. All'inizio la stima degli occupanti del
peschereccio era di 700 persone, ma alcune testimonianze parlano di
più 950 persone a bordo, tra cui 50 bambini e 200 donne provenienti
da Algeria, Egitto, Somalia, Nigeria, Senegal, Mali, Zambia,
Bangladesh, Ghana. Ad aumentarne il dramma alcuni particolari
inquietanti: molti dei migranti sono stati stipati nella stiva e
proprio a questi è toccata la morte più orribile, perché gli
scafisti li hanno intrappolati bloccando i portelloni. A raccontarlo,
nell'articolo di oggi de Il Fatto quotidiano è un ragazzo del
Bangladesh, uno dei pochi sopravvissuti che ora si trova all'ospedale
di Catania. Nell'articolo viene riportata la sua dichiarazione choc:
“Eravamo in 950. C’erano ancheduecento
donne e 50
bambini con noi. In molti erano chiusi nella stiva”.
I numeri
Allo stato attuale 28 sono i sopravvissuti che si
trovano a bordo della nave Gregoretti e che a breve verranno
trasferiti in Sicilia. 24 i cadaveri per ora recuperati e trasferiti
a Malta. La stima dei dispersi (ancora da accertare ufficialmente)
varia quindi dai 700 ai 900, uomini donne e bambini che si dispera di
poter recuperare ancora in vita dalle acque profonde di quel tratto
di mare. Sarà difficoltoso anche il recupero delle salme, perché,
come spiega l'articolo de Il Corriere.it “il tratto di mare
dove è affondato il barcone è troppo profondo per consentire
l'intervento dei sommozzatori.”
La dinamica dell'incidente
Dal peschereccio era stato lanciato sabato un Sos
perché aveva difficoltà di navigazione. Immediata la decisione
della Guardia Costiera di dirottare in quel tratto di mare il
mercantile portoghese King Jacob, ma quanto questi si è
avvicinato al barcone gli occupanti si sono agitati e la nave si è
capovolta. Non c'è stato neanche il tempo di calare le scialuppe e
in pochi terribili attimi i flutti del mare hanno inghiottito uomini,
donne e bambini. Altre imbarcazioni che erano presenti in zona sono
state dirottate per prestare soccorso: in tutto 18 navi e ben 3
elicotteri della Marina Militare Italiana; ma non sono stati trovati
sopravvissuti. Trovare qualcuno ancora in vita è difficile, anche se
– come dichiara il premier maltese, Jospeh Muscat - “si stanno
cercando letteralmente le persone superstiti tra i cadaveri che
galleggiano in acqua”.
Il portavoce della guardia costiera Filippo Marini,
intervistato da RaiNews24 ha dichiarato “L'acqua del mare in questo
momento ha una temperatura di circa 17 gradi: se qualcuno è ancora
in mare c'è la possibilità che possa rimanere vivo, se si aggrappa
a qualcosa e se può essere individuato”, per questo motivo
all'alba di domenica sono stati lanciati in mare zattere e
salvagenti, nella speranza di poter aiutare qualche sopravvissuto a
resistere.
Le ricerche quindi proseguono ed è notizia di ieri,
confortante ma che certo però non lenisce la disperazione di questa
tragedia umanitaria, che è stato recuperato un ragazzino ancora in
vita.
Le reazioni internazionali
Medici Senza Frontiere, che si trova con la
sua unità operativa presso l'ospedale maltese Mater Dei, ha
richiesto un intervento internazionale di gestione dell'emergenza.
Il Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella ha commentato che “ci troviamo davanti a una tragedia
immane che deve scuotere la comunità internazionale e richiama
all'impegno i Paesi dell'Unione Europea.”
Il Premier italiano Matteo Renzi ha
dichiarato che “contro gli scafisti è possibile un'operazione
condivisa in Europa, ma mirata”. Per fare quindi il punto della
situazione e per decidere le azioni da intraprendere sono stati
convocati i ministri italiani competenti e all'Unione Europea è
stato richiesto un vertice straordinario.
Dello stesso tono le dichiarazioni del Cancelliere
tedesco, Angela Merkel e del Presidente francese, Francois
Hollande.
Polemiche al vetriolo invece
dal leader della Lega Nord, Salvini (“Altri morti sulle coscienze
del premier e di Alfano”), e dichiarazioni pesanti e fuori luogo
quelle rilasciate dalla Santanché (scuderia Forza Italia), durante
l'intervista rilasciata a Skytg24: "Bisogna affondare i barconi.
Non ci sono altre soluzioni. Meglio un atto di guerra che perdere la
guerra." Esternazioni, a mio avviso, da dimenticare.
Da sottolineare invece il cordoglio condiviso da
molta parte della società civile Europea, che ha seguito con
emozione e sollecitudine questo dramma, alcune realtà si stanno già
attivando per aiuti umanitari. La Cgil ha organizzato per domani 21 aprile una mobilitazione nazionale a Roma davanti a Montecitorio.
Papa Francesco,
poi, ha dichiarato nella sua omelia che questa tragedia ha
coinvolto:
“Uomini e donne come noi, cercavano la felicità.”
Le azioni internazionali
Nel frattempo sono partite le indagini per
individuare i responsabili di questa ennesima strage del mare e della
disperazione, condotte dalla Guardia Costiera e dalla Polizia di
Stato, dalla squadra mobile di
Catania e dal servizio centrale operativo di Roma. I reati
ipotizzati sono naufragio
colposo, omicidio
colposo plurimo e
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Ma, al di là delle sterili polemiche e delle
dichiarazioni ad effetto (che hanno l'unico scopo di cavalcare l'onda
dell'indignazione, della rabbia popolare o alimentare sentimenti
xenofobi) è necessario che, oltre alla presenza sul luogo della
tragedia e al recupero delle salme, si decidano azioni serie di
contrasto a questa tratta dei disperati (che arricchisce personaggi
senza scrupoli), con azioni mirate e orchestrate da tutta la comunità
internazionale. Altresì è necessario che la comunità
internazionale si attivi per predisporre un miglioramento delle
condizioni di vita nei paesi da cui tanta gente fugge, è un dovere
morale verso questi popoli.
Ma perché tanta gente rischia la propria vita a
bordo di questi barconi della speranza? Lo spiega bene Deborah Dirani
nel suo articolo:
“Settecento poveri cristi sono morti
annegati invece che bombardati e questo dovrebbe aprire tanti
cervelli ottusamente chiusi dalla ruggine di un catenaccio di
ignoranza. Se accetti di andare per mare non sapendo nuotare, se
paghi i risparmi di tutta la tua povera vita per imbarcarti in una
zattera che assomiglia a una bara devi essere talmente disperato da
preferire l'ipotesi alla certezza della morte.
E' agghiacciante. È disumano. Eppure sono
uomini e donne quelli che ogni giorno sono costretti ad operare
questa scelta: morire di sicuro a casa loro o morire, forse, in mezzo
al mare; del resto se sopravvivi al mare di là c'è la vita.
Non importa quanto misera possa essere la vita
di là: basta che non sia scandita dalle sirene del coprifuoco e dal
rumore dei mortai. Sarà di mani tese a chiedere un pezzo di pane,
sarà di paura di sentirselo negare: ma sarà vita. Sarà libertà.”
Due valutazioni...
Dopo le polemiche sterili di queste ultime ore, che
tanto male fanno al senso di appartenenza tra i popoli, lo stesso che
ha istintivamente spinto tutti noi a partecipare emotivamente e
empaticamente a questa tragedia, voglio proprio spendere due parole
alla necessità di far nuovamente germogliare nella comunità
internazionale il sentimento del sentirsi fratelli di questa
vasta umanità.
Troppo facile parlare a vanvera, troppo semplice
fare proclami istigando la paura verso l'altro, il diverso,
dimenticando che proprio
noi italiani siamo stati i migranti del secolo scorso. Dal 1876 al
1915 infatti furono 14 milioni gli italiani che si imbarcarono per
cercare fortuna altrove, prima in Europa e poi (dal 1886)
Oltreoceano, verso l'America. Quasi 8 milioni furono gli italiani che
migrarono verso l'Argentina, il Brasile e gli Stati Uniti in
condizioni addirittura peggiori di quelle attuali. I viaggi della
speranza finiti in tragedia che hanno coinvolto italiani sono
segnati nella storia:
- 17 marzo 1891: 576 gli italiani morti al largo
della Libia nel naufragio de “L'Utopia”
- 4 luglio 1898: 549 i morti (tra cui molti
italiani) al largo della Nuova Scozia nel naufragio del “Bourgogne”
- 4 agosto 1906: le salme italiane sono 550, questa
volta in mare spagnolo, nel naufragio del “Sirio”
- 25 ottobre 1927: 314 morti ufficiali (ma stimati
quasi il doppio) al largo del Brasile, nel naufragio della
“Principessa Mafalda”
E' doloroso tornare indietro nella memoria a fatti
simili, ma a volte è necessario. Per non dimenticare che questa
scelta disperata è stata nei secoli ripetuta da vari popoli, anche
dal nostro. Questa nuova tragedia della speranza, che ci riporta ad
altri fatti di cronaca perduti nella memoria, diventa quindi un
monito per insegnarci che nella disperazione siamo tutti uguali e che
la morte non fa alcuna differenza di razza...
Forse, davvero, dovremmo stringerci tutti insieme
nell'augurio espresso dal nostro Presidente della Repubblica che:
“la sensibilità ai diritti umani prevalga sull’indifferenza che
spesso sconfina nel cinismo.”
A chiusura di questo mio articolo ecco il testo
della canzone “Ritals” di Gianmaria Testa, che esprime
perfettamente il sentimento di disperazione che spinge l'uomo a
cercare un altrove migliore. Il testo è stato scritto nel
2006 ma è drammaticamente attuale...
Eppure lo sapevamo anche
noi l'odore delle stive l'amaro del partire Lo sapevamo
anche noi e una lingua da disimparare e un'altra da imparare in
fretta prima della bicicletta Lo sapevamo anche noi e la
nebbia di fiato alla vetrine e il tiepido del pane e l'onta del
rifiuto lo sapevamo anche noi questo guardare muto E
sapevamo la pazienza di chi non si può fermare e la santa
carità del santo regalare lo sapevamo anche noi il colore
dell'offesa e un abitare magro e magro che non diventa casa e
la nebbia di fiato alla vetrine e il tiepido del pane e l'onta
del rifiuto lo sapevamo anche noi questo guardare muto
Nel corso degli ultimi vent'anni il fenomeno
dell'immigrazione di massa verso l'Italia ha raggiunto dimensioni
impressionanti, e impressionante è anche il tributo di sangue pagato
nel viaggio verso l'"Eldorado Europa". Secondo Fortress
Europe, osservatorio sulle vittime dell'immigrazione, tra il 1988 e
il 2008 almeno 12.012 persone hanno perso la vita tentando di
raggiungere clandestinamente il Vecchio Continente. E nel solo Canale
di Sicilia i morti sono stati 2.511.