Transoceanic
Abort Landing
Cape
Canaveral
28
Gennaio 1986
ore
11:30 EST
Il
mio nome è Sharon Christa McAuliffe, e sono la prima insegnante
dallo spazio.
Ripete
quelle parole mentalmente un paio di volte, come un mantra, mentre
osserva un suo riflesso deformato nella superficie convessa di una
spia del quadro comandi.
Inizierà
così, la sua prima lezione di scienze, proiettata dallo Space
Shuttle Challanger direttamente in televisione.
Il
mio nome è Sharon Christa McAuliffe, e sono la prima insegnante
dallo spazio. Da questo luogo straordinario, vi parlerò del fascino
delle scienze e della matematica, che sono alla base
dell'esplorazione spaziale.
Vede
accanto a sé gli altri membri dell'equipaggio, che ha conosciuto
durante le simulazioni, muoversi con disinvoltura in mezzo a quegli
apparecchi moderni e sofisticati a lei quasi ignoti.
Un
brivido le passa per la schiena, sensazione talmente frequente,
ultimamente, che ci si sta quasi abituando.
Un
brivido quando ha sentito l'ambizioso progetto del presidente Regan,
Teacher in Space, per stimolare gli studenti statunitensi allo
studio delle scienze.
Un
brivido quando, insieme a oltre 11.000 insegnati, ha partecipato alle
selezioni.
Un
brivido, ancora più intenso, nel caldo di quel 19 luglio in cui la
NASA ha scelto proprio lei come candidato primario.
E
ora è lì, e i brividi non si contano più, con la schiena incollata
al sedile e il vocio di altoparlanti e personale dello shuttle. Il
lancio è stato rimandato più volte, e l'ansia è aumentata di pari
passo: dal 22 gennaio al 24, poi il 25. Si è cambiato sito, dal
Senegal a Casablanca, e ancora data, il 27, e poi eccoli, infine: 28
gennaio 1986, ore 11:38.
Scambia
uno sguardo con Micheal J. Smith, il pilota. Anche lui è al primo
volo, di professione è militare, veterano del Vietnam: eppure sembra
così sicuro, pensa Christa, così a suo agio in mezzo agli
strumenti. Non ha paura? Non sente anche lui quei brividi
ininterrotti lungo la spina dorsale?
Quasi
le leggesse nel pensiero, Smith le sorride, la mano che mima un
pollice alto.
Forse
chi ha visto la guerra non ha più paura di nulla, riflette.
Il
mio nome è Sharon Christa McAuliffe, e sono la prima insegnante
dallo spazio.
Si
concentra sul mantra. Quella sua semplice, banale frasetta entrerà
nella storia. E lei, Christa McAuliffe, diventerà un'icona.
La prima insegnante dallo spazio: gli occhi di milioni di studenti da
tutto il mondo saranno puntati sullo schermo per seguire la sua
lezione...e tra quei milioni, sorride, anche quelli dei suoi due
figli.
Rivede
il dito cicciotto di Matthew indicarla, dagli spalti del Kennedy
Space Center, e la vocina acuta di Fanny strillare “Nello
spazio! La mia mamma va nello spazio!”.
Gli
occhi di Steven, invece, erano uno strano misto di commozione,
orgoglio e angoscia.
Sharon
Christa McAuliffe, prima insegnante nello spazio. Suona bene, no?
Lui
aveva sorriso del suo entusiasmo, le aveva accarezzato piano la
guancia con un dito, abbracciandola più forte contro il petto. Non
aveva detto niente, non l'aveva mai fatto, perché l'amava troppo per
frenare i suoi sogni. E poi, come suol dire da quando è iniziata
quell'avventura, chi è lui per strapparla alla NASA?
Avevano
fatto l'amore con tenerezza e un po' di nostalgia, come la notte in
cui avevano concepito i gemelli. E chissà, pensa Christa con un
sorriso segreto, che il miracolo non si sia ripetuto.
Solo
nel dormiveglia aveva sentito, o forse sognato, la risposta del
marito a quella sua gioiosa domanda. Il tono di voce era basso,
lontano, un sussurro nella sua mente semiaddormentata. Suona bene,
sì. Uno splendido necrologio...
Ma
ora è lì, e i minuti corrono veloci, sulla strumentazione di bordo.
11:36, ancora pochissimo e decolleranno. Un momento provato e
riprovato nelle simulazioni degli ultimi mesi, in cui è stata
sballottata, centrifugata, contusa, fino ad imparare alla perfezione
i movimenti da fare, come mantenere ferma la postura e la voce per
quella sua prima lezione.
Il
mio nome è Sharon Christa McAuliffe, e sono la prima insegnante
dallo spazio.
Ma
la frase, imparata a memoria, evapora improvvisamente dalla testa
quando a 6.6 secondi dal lancio si accendono i motori principali: il
rumore sovrasta ogni cosa, e lei chiude gli occhi, si avvinghia ai
braccioli del sedile mentre il combustibile si accende con un boato,
le cariche esplosive rimuovono l'allaccio dello shuttle alla rampa.
Nel buio degli occhi chiusi di Christa, tutto inizia a tremare, e in
un uragano di rumori e vibrazioni avviene il decollo.
In
un unico istante i brividi si coalizzano in una scossa paralizzante,
realizza di essere una semplice, indifesa insegnante in una scatola
di metallo sparata nello spazio. Senza accorgersene inizia a contare
- uno, due, tre... - come quando era bambina e giocava a
nascondino, tentando di controllare l'adrenalina che, nel suo
nascondiglio, le faceva vibrare i polsi.
Dieci,
venti, trenta...
Socchiude
piano gli occhi, attorno a lei tutto si svolge come nelle
simulazioni. Ognuno è al suo posto, padrone, consapevole, incurante
del rumore e del tremito che invece l'hanno sconvolta. Smith comunica
con la stazione di lancio, scambiano comunicazioni di servizio.
Sta
andando tutto liscio. Se ne accorge e quasi ride, di quella sua folle
paura. Se l'avesse vista Steven... mesi ad atteggiarsi a intrepida
astronauta, e poi eccola lì, che quasi se la fa sotto per qualche
secondo di trambusto.
Cinquanta,
sessanta...
Le
sue dita pian piano lasciano la presa sui braccioli, la bocca
contratta le si plasma in un sorriso. Solo ora si guarda attorno, e
Dio, com'è bello il panorama mentre sfrecciano nel cielo.
Settanta
secondi, e tutto fila liscio. Rilassandosi, smette quasi di contare,
e si gode i brividi, quelli buoni stavolta, della straordinaria
avventura che sta per vivere.
Il
mio nome è Sharon Christa McAuliffe, e sono la prima insegnante
dallo spazio.
Sì,
entrerà nella storia. Ed è così emozionata che la voce di Smith
arriva remota al suo orecchio.
Settantatre
secondi.
“
Uh
oh...”
[Il disastro dello Space Shuttle Challenger avvenne la mattina del 28 gennaio 1986 alle ore 11:39 EST, quando lo Space ShuttleChallenger fu distrutto dopo 73 secondi di volo (all'inizio della missione STS-51-L, la 25ª missione del programma STS e il 10º volo del Challenger) a causa di un guasto a una guarnizione. Alcune parti dell'orbiter come lo scomparto dell'equipaggio e molti altri frammenti furono recuperati dal fondo dell'oceano.]
∼ Marta∼