martedì 17 maggio 2016

Novità uscite Arpeggio Libero

Libri libri libri... Letture letture letture! 


Buongiorno care e cari lettori! :-D

Vi segnaliamo ben due nuove uscite dal catalogo Arpeggio Libero: il romanzo di Enrico Stel "Verba daemonis" e "Non guardatemi così" di Rita Losco e Francesco Perillo! 
 
Letture per tutti i gusti... 
 
Voi quale preferite? Il fantasy avventuroso di Stel o il romanzo introspettivo della coppia d'autori Losco-Perillo?

 
 
Verba Daemonis
Enrico Stel

Francia, 1635. Gli abitanti di Debie sono in subbuglio in seguito ad una serie di brutali omicidi avvenuti nei boschi che circondano il villaggio. La responsabile è stata individuata in Camille Boudreaux, poco più che ragazzina, accusata di stregoneria e rinchiusa in attesa di esecuzione nelle segrete del castello che dall'alto di una collina sembra vegliare sul piccolo villaggio come un gigante di pietra. Per interrogare la ragazza è stato fatto giungere da Parigi Eric Grenier, uno degli inquisitori più spietati del Paese, che con Debie ha più di un legame. E mentre il giorno dell'esecuzione della strega si avvicina inesorabilmente il male sembra aver messo le radici nel villaggio, proliferando indisturbato grazie alla paura e all'ignoranza degli abitanti, abituati a sottostare alle feree disposizioni del vescovo La Croix e dei suoi uomini.

- link per l'acquisto - 


Non guardatemi così
Rita Losco - Francesco Perillo

Rita ha finalmente trovato lo scopo più importante della sua vita:  cercare di evitare ad altre giovani, soprattutto adolescenti e preadolescenti, di diventare vittime dell’anoressia.  L’arma segreta e potente di questa malattia è quella di riuscire a camuffarsi, ad agire indisturbata, non notata. Quindi, per fermarla in tempo, è necessario smascherarla, metterla in mostra, denudarla, svelarne tutti i segreti prima che sia troppo tardi. Ed è importante far conoscere anche i patimenti che ne derivano, in tutta la loro assurdità.
Dell’anoressia bisogna averne paura perché non è meno grave di altre gravi malattie.
Le pagine di questo libro riportano una storia vera. La protagonista-coautrice, prevalente voce narrante, dopo tanti anni di sofferenze e di silenzi, decide di rivelare agli altri il suo mondo, le sue tristi vicende, le sue visite psicologiche e psichiatriche, i ricoveri nei luoghi di cura, i suoi tentati suicidi.
Gli avvenimenti descritti, in qualche caso, persino con apparente leggerezza, le persone, i luoghi. Anche se a volte assumono aspetti tanto paradossali da richiamare alla memoria alcune narrazioni pirandelliane, i fatti e  le date, sono assolutamente autentici.
Avendo vissuto per tanti anni, da quando iniziarono i suoi “disturbi” ad oggi, in un sostanziale stato di emarginazione rispetto agli estranei ed in costante conflittualità con alcuni suoi familiari, questi ultimi non riescono ad accettare che una loro congiunta sia affetta da una malattia che a loro appare inspiegabilmente assurda. Rita tenta, con tutte le capacità di persuasione di cui riesce a disporre, di ripristinare quei contatti e quel dialogo interrotto perché ne avverte un’intima profonda necessità.  Cerca di spiegare loro ch’ella è una persona non diversa dalle altre. Ella si ritrova prostrata da una particolare malattia allo stesso modo di altre persone colpite da altre specifiche malattie. Anche lei è capace di azioni altruistiche e di manifestazioni di affetto, ma ha anche il bisogno vitale di essere compresa e di ricevere affetto.
Inoltre, al lettore attento non sfuggirà un aspetto ancora più importante delle vicende narrate: tra apparenti contraddizioni, Rita si avventura nei meandri dei suoi ricordi cercando la causa della sua caduta. Dà delle risposte che potrebbero portare ad una possibile verità.  Senza mezzi termini, a volte persino in modo crudo, porta in superficie alcuni reconditi segreti dei suoi pensieri, alcuni suoi assurdi comportamenti, lo sdoppiamento della sua personalità…

lunedì 16 maggio 2016

[Letti per voi] - Azzurra e il viaggio nell’oceano di Carmelo Loddo


Buongiorno cari lettori, oggi vi presento una bella favola! Vi parlo, infatti di

“Azzurra e il viaggio nell’oceano” di Carmelo Loddo


loddo-3d-per-sito 


Titolo: “Azzurra e il viaggio nell’oceano – il paese di raccontamiunpo” – Autore: Carmelo Loddo – Editrice: Laruffa Editore – Anno: 2014 – pp. 52 – prezzo: 15 euro

- acquistalo qui – 

L’Autore
loddo_250x285Carmelo Loddo, è di Reggio Calabria ed è padre di quattro figli. Lavora al Ministero degli Interni ed è appassionato di letteratura e Storia antica fin dall’adolescenza. Scrive fiabe, filastrocche per bambini e poesie. Ha pubblicato due volumi di poesia ed ha conseguito numerosi riconoscimenti e premi letterari.




La mia recensione

Una favola per i più piccoli, ma anche e soprattutto per i loro genitori, per ritrovare la magia e la bellezza del mondo attorno a noi e i buoni sentimenti.

La stellina Azzurra viene mandata sulla terra, assieme ad altre temerarie compagne, per compiere la propria missione. Cioè arrivare, dopo innumerevoli peripezie e pericoli, al vulcano Tamberra in tempo per l’eruzione che le spedirà di nuovo in cielo, questa volta trasformate in astri lucenti. Solo una stella ha diritto a volare nuovamente in cielo, le altre che non compiranno la loro missione si ritroveranno a diventar parte dell’oceano.

…Hai due possibilità di scelta. Puoi diventare una stella cometa, avere una vita più o meno breve ma avventurosa, poiché attraverseresti tutto l’universo, o puoi scegliere di diventare una stella con un suo posto fisso nel cielo, per sempre, ma dovrai superare la prova dell’Oceano.

Azzurra è una stellina umile ma coraggiosa, intelligente e generosa. E’ di temperamento curioso e umile; assenti in lei i sentimenti di rabbia, invidia e prepotenza. Riesce a stupirsi e a godere della bellezza che ha attorno a sé, guardando il mondo con occhi puliti e genuini.

…Inizialmente osservò per con un po’ di paura, successivamente si fece largo in lei lo stupore e quando finalmente superò l’impatto ed entrarono completamente nell’atmosfera del pianeta, rimase affascinata dalla bellezza del pianeta Terra.

Grazie a queste qualità riuscirà a compiere la sua missione e a ritrovarsi nel firmamento, non senza una sorpresa speciale, però! :-)

In questa breve fiaba ci sono tutti gli ingredienti per affascinare: la simpatia della stellina, un gruppo di altre figure marine divertenti e curiose, prove di carattere piene di significato e incontri speciali, che aiuteranno Azzurra nel suo cammino.

Contrariamente alle altre, infatti, lei non ha voglia di rivalsa, è generosa ed è animata da sentimenti puri e sinceri. La frase più significativa che pronuncia, e che scatena l’ilarità delle sue boriose compagne d’avventura, è quella che dà il senso all’intera storia:

– Le stelle non sono senza pietà, le stelle sono pazienti e sincere, noi illuminiamo l’universo e la nostra luce è Verità, Saggezza e Carità. –

Azzurra è fedele a se stessa e a ciò in cui crede. Pratica la carità. Vive in verità, arrivando alla saggezza. Le sue scelte infatti la portano ad essere diversa dalle altre, migliore. Ecco come spiega, infatti, la scelta di non mangiare l’unico pasto a sua disposizione, un piccolo riccio che le ha chiesto clemenza, decidendo di sacrificare il suo appetito pur di non togliergli la vita:

– Veramente il riccio non l’ho nemmeno assaggiato. Mi rincresceva ucciderlo, aveva una famiglia. –


- Non lo hai mangiato! – esclamò meravigliata Tempesta – e cosa hai mangiato?

- Ho visto dei cavallucci marini che brucavano l’erba e ne ho mangiata anche io.

Lentamente, l’insegnamento e l’esempio di Azzurra, arriva a trasformare anche altre sue compagne, portando la più prepotente di tutte, Tempesta, a una scelta incredibilmente altruista. Perché, quando entrambe arrivano – uniche di tutto il drappello di avventurose stelle celesti – al vulcano, scoprono che devono compiere una dolorosa scelta:


…la mezzanotte stava per scoccare e l’enorme Stella Guardiana fu implacabile: – Manca solo un minuto, quello necessario per un solo lancio, scegliete voi chi dei due deve partire, fatelo in fretta o entrambe resterete qui.

Ma non vi dico di più per non svelare il finale della fiaba! :-P
libro bUna storia che piacerà a tutti per i significati e gli insegnamenti che offre e gli spunti di riflessione. Perché la storia di Azzurra diventa memoria nei ricordi del bambino (che apre la favola e che è in attento ascolto del racconto fatto dalla nonnina del paese di Raccontamiunpo’) che, guardando il cielo stellato ci confida:
…pensai a quante meraviglie della natura siamo indifferenti…

Un libro che consiglio perché impreziosito da belle ed evocative illustrazioni di Michela Tropea, e perché è una favola, come scrive Mario Caligiuri nella prefazione al libro: “che ha un valore universale, come sempre più importante per gli adulti, che crescendo smarriscono l’incanto e la meraviglia, che per i bambini, che ne comprendono invece la serietà profonda.”

∼ Loriana ∼






[Magla's Addicted] - IL TRAMONTO DELLA LUNA, Leopardi

I 41 CANTI DI GIACOMO LEOPARDI

XXXIII - IL TRAMONTO DELLA LUNA

 Quale in notte solinga, Sovra campagne inargentate ed acque, Là 've zefiro aleggia, E mille vaghi aspetti E ingannevoli obbietti Fingon l'ombre lontane Infra l'onde tranquille E rami e siepi e collinette e ville; Giunta al confin del cielo, Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno Nell'infinito seno Scende la luna; e si scolora il mondo; Spariscon l'ombre, ed una Oscurità la valle e il monte imbruna; Orba la notte resta, E cantando, con mesta melodia, L'estremo albor della fuggente luce, Che dianzi gli fu duce, Saluta il carrettier dalla sua via; Tal si dilegua, e tale Lascia l'età mortale La giovinezza. In fuga Van l'ombre e le sembianze Dei dilettosi inganni; e vengon meno Le lontane speranze, Ove s'appoggia la mortal natura. Abbandonata, oscura Resta la vita. In lei porgendo il guardo, Cerca il confuso viatore invano Del cammin lungo che avanzar si sente Meta o ragione; e vede Che a se l'umana sede, Esso a lei veramente è fatto estrano. Troppo felice e lieta Nostra misera sorte Parve lassù, se il giovanile stato, Dove ogni ben di mille pene è frutto, Durasse tutto della vita il corso. Troppo mite decreto Quel che sentenzia ogni animale a morte, S'anco mezza la via Lor non si desse in pria Della terribil morte assai più dura. D'intelletti immortali Degno trovato, estremo Di tutti i mali, ritrovàr gli eterni La vecchiezza, ove fosse Incolume il desio, la speme estinta, Secche le fonti del piacer, le pene Maggiori sempre, e non più dato il bene. Voi, collinette e piagge, Caduto lo splendor che all'occidente Inargentava della notte il velo, Orfane ancor gran tempo Non resterete; che dall'altra parte Tosto vedrete il cielo Imbiancar novamente, e sorger l'alba: Alla qual poscia seguitando il sole, E folgorando intorno Con sue fiamme possenti, Di lucidi torrenti Inonderà con voi gli eterei campi. Ma la vita mortal, poi che la bella Giovinezza sparì, non si colora D'altra luce giammai, nè d'altra aurora. Vedova è insino al fine; ed alla notte Che l'altre etadi oscura, Segno poser gli Dei la sepoltura.

(a cura di Pino Prete)