12.
Quando conto le ore che segnano il tempo
e vedo il glorioso giorno sprofondare nell'oscura notte,
quando vedo la viola sfiorire
e riccioli corvini striarsi di bianco;
Quando miro i maestosi alberi cedere le foglie,
sotto i quali riposarono gli armenti nella canicola,
e il verde estivo tutto legato in covoni
essere portato ispido e barbato sui carretti,
Allora, pensando a te, temo per la tua bellezza,
ch'essa pure vada a stringersi tra i rifiuti,
perché le cose dolci e belle immiseriscono
er muoiono, cedendo il posto ad altre.
Nulla vale contro la falce del tempo
se non generare; per sfidarlo, quando colpisce!
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venerdì 23 ottobre 2015
[Magla's addicted] - William Shakespeare - I sonetti da 1 a 20
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