venerdì 20 novembre 2015

[Magla's Addicted] - "L'odio" poesia di Wislawa Szymborska

Wislawa Szymborska
– L’odio

Guardate com’è sempre efficiente, come si mantiene in forma nel nostro secolo l’odio. Con quanta facilità supera gli ostacoli. Come gli è facile avventarsi, agguantare.
Non è come gli altri sentimenti. Insieme più vecchio e più giovane di loro. Da solo genera le cause che lo fanno nascere. Se si addormenta, non è mai di un sonno eterno. L’insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.
Religione o non religione – purché ci si inginocchi per il via. Patria o non patria – purché si scatti alla partenza. Anche la giustizia va bene all’inizio. Poi corre da solo. L’odio. L’odio. Una smorfia di estasi amorosa gli deforma il viso.
Oh, quegli altri sentimenti – malaticci e fiacchi. Da quando la fratellanza può contare sulle folle? La compassione è mai arrivata per prima al traguardo? Il dubbio quanti volenterosi trascina? Lui solo trascina, che sa il fatto suo.
Capace, sveglio, molto laborioso. Occorre dire quante canzoni ha composto? Quante pagine ha scritto nei libri di storia? Quanti tappeti umani ha disteso su quante piazze, stadi?
Diciamoci la verità: sa creare bellezza. Splendidi i suoi bagliori nella notte nera. Magnifiche le nubi degli scoppi nell’alba rosata. Innegabile è il pathos delle rovine e l’umorismo grasso della colonna che vigorosa le sovrasta.
È un maestro del contrasto tra fracasso e silenzio, tra sangue rosso e neve bianca. E soprattutto non lo annoia mai il motivo del lindo carnefice Sopra la vittima insozzata.
In ogni istante è pronto a nuovi compiti. Se deve aspettare, aspetterà. Lo dicono cieco. Cieco? Ha la vista acuta del cecchino e guarda risoluto al futuro – lui solo.

(a cura di Pino Prete)

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