giovedì 14 maggio 2015

Il Biancavallo- L'arte ai tempi del consumismo

A cura di Alessandra Nitti

Cronaca informale dell'arte ai tempi del consumismo: temi attuali dei tempi moderni, raccontati con humor, sarcasmo e precisione per un venerdì tutto da leggere e... da apprezzare!


Buongiorno cari lettori,
dopo lunghi e accurati studi finalmente sono giunta a una conclusione e stamattina mi sono svegliata con queste parole che mi ronzavano nelle orecchie: la letteratura sta andando a puttane. No, non sto usando un clichè né una volgarità. È la verità, data la natura dei protagonisti di alcuni romanzi.
Intanto, se valutassi i manoscritti ricevuti dalle CE, penso che a quest'ora sarei già bell'e sepolta causa suicidio.
Insomma, veniamo al punto. Credo che il problema degli ultimi anni sia il pubblico femminile. Non tutto, ovvio, ma mi è arduo comprendere certe mode, come quando il maschione di turno viene sostituito da vampiri sexy, zombie glitterati, lupi mannari con i brillantini. Insomma, donne, volete davvero essere "possedute" da un mostro che, è bene ricordarlo per quelle che non lo sanno, non esistono? Ma forse questi desideri hanno dei problemi subconsci, forse sono i rimasugli del "Ehi, guarda che se fai la cattiva chiamo l'uomo nero". E chi avrebbe detto di no?
Ora che siamo cresciutelle neanche il ben più reale uomo nero riesce a saziare i nostri istinti più primordiali e quindi ci buttiamo su attori, vampiri, zombie e peluches.

Fortunatamente, però, ci sono anche le donne che credono ancora nel principe azzurro. Beh, anche io da piccola immaginavo il principe azzurro e la cosa più bella era certamente il cavallo bianco. Al giorno d'oggi (e io sono giovane, eh!) si spera invece che il principe assomigli al cavallo, in quanto alle doti più nascoste. De gustibus...
Il problema non è tanto questo, ma il fatto che si ricerchi questo fantomatico principe azzurro (che nel frattempo vive felice e contento per sempre con la principessa) nei film e nei libri. Non capisco, vostro marito è così orribile? Poverino, sgobba tutto il giorno e torna a casa stanco, distrutto e sudato e voi che vi sentite sfortunate perché non avete in casa Ciccio Bello che ha un attico a New York, gioca a golf, ha lo yacht ed è invidiato da tutte le vostre amiche. Ok, sarò sincera. Avesse uno yacht il mio ragazzo non lo disdegnerei. L'attico a New York sì, ma non è questo il luogo dove parlare della mia antipatia verso La Merica. Ero qui per parlare dei protagonisti dei romanzi.
Ultimamente ho sentito questa strana parola, il maschio alfa. Ecco, il maschio alfa è il capobranco dei lupi, NON UN ESSERE UMANO. Mi fanno girare gli zibidei questi romanzi dove il protagonista è un uomo così:
-Giovanissimo (l'unica cosa plausibile)
- Pieno di soldi (senza esperienza? Senza laurea? Ricordatevi la crisi)
- Che ha un attico a New York (Beato lui, noi alla sua età siamo costretti a vivere in case condivise)
-Che è bellissimo e perfetto (Apritegli la bocca, forse ha i denti cariati, forse ha il pepino piccolo, forse non so, so solo che la perfezione non esiste)
-Adorato da tutte le ragazze. Allora, soffermiamoci su questo punto. È impossibile. Mettetevelo in testa. Non esiste un ragazzo così, forse anche lo stesso principe azzurro era un gran rompicoglioni. Non esiste! Non esiste uno adorato da tutte! No, no no! E poi, una domanda, se è adorato da tutte le ragazze e soprattutto gli piace farsele tutte (dignità zero, il tipo) perché lo volete per voi? Perché non scoparvelo una notte e via? (non so più se sto parlando con le protagoniste dei romanzetti o con le lettrici). Io direi, prendetelo per quello che è, un bel cetriolino con cui divertirsi ogni tanto.
Cercate l'amore in uno che si fa mezza città? Be', la vedo una causa persa in partenza. Inoltre dovete spiegarmi perché questo capobranco attorniato da un gruppo di amici assetati, si innamora alla fine proprio di lei, della brava ragazza vergine (che tanto brava non è se si fa rimbecillire proprio da lui). Fossi in lui, sinceramente, quella ragazza la eviterei a priori. Uno così, nella vita reale, la manderebbe a quel paese in quattro e quattr'otto. E lo farei anche io, fossi in lui.
Ecco, ora ho bisogno di un caffè. Il biancavallo mi sta aspettando.

2 commenti:

  1. Hehe quanto hai ragione Alexandra !!! . Mi sono divertita a leggerti .Speriamo insegnera' qualche cosa a chi lo legge. :) Brava !

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